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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Più sostenibile e attenta al benessere per la Generazione Z: Vicenzi Group rinnova la linea Mr.Day

«Le abbiamo studiate con particolare attenzione all’ambiente e all’utilizzo consapevole delle risorse», ha spiegato Filippo Ceffoli, direttore generale Vicenzi Group

Più sostenibile, più attento al benessere dei consumatori, più riciclabile. Il Gruppo Vicenzi prosegue il piano di innovazione della pasticceria italiana e, dopo la realizzazione della nuova linea di produzione con robot e intelligenza artificiale e l’accordo per l’apertura di una “vetrina” su alibaba.com, lancia il rinnovamento per la linea di prodotti Mr.Day.
Negli anni successivi all’acquisizione del marchio, infatti, il Gruppo Vicenzi ha avviato un accurato piano di riposizionamento di brand e prodotti, che lo hanno portato alla “maturità”. Ora Mr.Day guarda al futuro e si mette in connessione con i giovani, con l’obiettivo di diventare il marchio di prodotti da forno e merendine per la Generazione Z.

Progetto di innovazione e rebranding non casuale. Quest’anno, infatti, giungono a compimento i 15 anni dall’acquisizione di Vicenzi, dalla liquidazione di Parmalat, delle insegne Mr.Day e Grisbì. Una sfida che, oggi, rappresenta una scommessa vinta. Era il 2005 quando il presidente Giuseppe Vicenzi si aggiudicò dal liquidatore del gruppo lattiero i due marchi, ritenuti non più strategici per il colosso travolto dal crack finanziario. «Passammo di colpo, – ama ricordare il presidente Vicenzi – nel giro di appena un giorno, da 200 a 600 dipendenti». Una prova che avrebbe potuto rivelarsi rischiosa per il gruppo dolciario con sede a San Giovanni Lupatoto e che, invece, ne è diventata un punto di forza.
Muffin e ciambelle Mr.Day rappresentano, oggi, un caso di studio assolutamente positivo nel panorama delle acquisizioni italiane. «Al momento del passaggio – spiega Filippo Ceffoli, direttore generale di Vicenzi – Parmalat produceva le proprie merendine in 3 differenti stabilimenti che, mediamente, erano impegnati al 40% delle proprie potenzialità produttive. Era prevista anche la realizzazione di altre tipologie di prodotto, come il croissant, che abbiamo abbandonato. Il fatturato si aggirava attorno ai 20 milioni di euro, ma con un Margine operativo lordo negativo per 4 milioni».
Oggi, l’intera produzione Mr.Day è concentrata nello stabilimento di Nusco, in provincia di Avellino. Dopo un adeguato processo di riorganizzazione, oggi le linee di produzione della divisione viaggiano praticamente a pieno regime. «Abbiamo portato il fatturato di Mr.Day – analizza Ceffoli – a superare i 25 milioni di euro con un Mol positivo per 2,8 milioni. Nello stabilimento di Nusco sono impiegati 64 collaboratori, di cui circa un terzo donne. Nel territorio, lo stabilimento Mr.Day-Vicenzi rappresenta una delle realtà produttive più rilevanti e sicuramente di riferimento».

Mr_Day Muffin-2

Innovare prodotto e produzione Mr.Day, quindi, significa agire in virtù di un progetto che vanta anche un impatto sociale non indifferente. Per le merendine del marchio sono previste nuove ricette e grammature leggermente più grandi; vengono utilizzate uova italiane da galline allevate a terra e cacao certificato Rainforest Alliance. Per tutta la gamma è prevista una linea di prodotti «senza lattosio e proteina del latte». I plumcake e i muffin sono prodotti anche con farina integrale e, quindi, ridotto contenuto di zuccheri aggiunti.
Cambia il packaging, con le confezioni, che si colorano di arancione, completamente riciclabili e che utilizzano il 20% di plastica in meno. «Le abbiamo studiate – sottolinea Ceffoli – con particolare attenzione all’ambiente e all’utilizzo consapevole delle risorse».
Ma non solo Mr.Day, anche Grisbì racconta una case history di indubbio successo. Oggi, è il biscotto più riconoscibile e più «innovativo» del settore e, ogni estate, propone nuovi gusti e nuovo packaging. Gli imballaggi sono prodotti al 100% con carta riciclata e, dall’anno scorso, le vaschette sono realizzate in monomateriale. «Il marchio Grisbì – sottolinea Ceffoli – ha più che raddoppiato il fatturato, rispetto a quando abbiamo fatto il passaggio di proprietà da Parmalat. Oggi, da solo, supera il 30% del fatturato vendite a brand in Italia».

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