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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Veronafiere, un inatteso utile di quasi due milioni

L'Ente si conferma primo organizzatore nazionale di manifestazioni espositive e il bilancio ne gode

Con un margine operativo lordo di 10,9 milioni di euro, un utile netto di 1,8 milioni e un indotto di 1,1 miliardi di euro, la Fiera di Verona chiude il 2010 superando ampiamente le previsioni di inizio anno e si conferma primo organizzatore diretto di manifestazioni espositive in Italia, in uno scenario di mercato ancora difficile per il sistema fieristico italiano.

Il Presidente Riello: «Più attenzione da parte delle Istituzioni per la parte sana del settore fieristico, che non è solo un business ma riveste un importante ruolo di servizio nei confronti del sistema Paese». Il Direttore Generale, Mantovani: «L’organizzazione di eventi all’estero e l’internazionalità di espositori e operatori alle rassegne in Italia, tra i punti di forza della nostra attività».

Veronafiere, primo organizzatore diretto di manifestazioni espositive in Italia, conferma anche nel 2010 la positiva gestione con un bilancio consuntivo che sale a quota 89 milioni di euro, segnando risultati notevolmente superiori alle attese di inizio anno, pur in un contesto di mercato fieristico difficile che non fa presagire segnali di ripresa nel prossimo futuro.

L'Ente di Viale del Lavoro ha chiuso il bilancio, approvato ieri sera dall’Assemblea dei soci, con una crescita del fatturato del 7% rispetto all’anno precedente e del +11% rispetto alle previsioni di inizio anno; superiori alle attese sono anche il Margine Operativo Lordo (o EBITDA), pari a 10,9 milioni di euro (+1% sul budget previsionale), e il Risultato Operativo (o EBIT), pari a 4,5 milioni di euro (+25% sulle previsioni).

L’indotto generato ha superato 1,1 miliardi euro. Significativo anche il miglioramento dell’Utile Netto che, attestandosi a 1,8 milioni di Euro, mostra un incremento del 18% rispetto all’anno precedente e del +80% rispetto al bilancio di previsione. Ancora più rilevanti i risultati a livello di bilancio consolidato, sia sui margini intermedi, con un EBITDA di 12 milioni di euro ed un EBIT di 5,2 milioni di euro, sia sull’utile netto, dove il Gruppo Veronafiere (che comprende le società controllate fra le quali Veronafiere Servizi e Piemmeti) mostra un risultato pari a 2,3 milioni di euro a fronte di un fatturato consolidato di 90,3 milioni di Euro.

Dall’analisi dei risultati consuntivi emerge la capacità di Veronafiere di adottare modelli di business innovativi, tali da rispondere alle reali esigenze del mercato e in grado di contenere i negativi effetti che la pesante crisi economica dell’ultimo biennio ha prodotto sull’economia mondiale e sul sistema fieristico europeo e italiano. Nel quartiere espositivo di Veronafiere si sono svolte, nel 2010, 35 manifestazioni (alle quali si aggiungono 16 eventi organizzati in 10 Paesi) per 786.137 metri quadrati venduti (con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente). In crescita anche il numero degli espositori, complessivamente pari a 15.380 (+2,5% sul 2009), e dei visitatori, che sono stati 1 milione 235 mila (+10% sul 2009). L’attività congressuale ha visto l’organizzazione di 432 convegni per 72.500 presenze complessive.

«Nel 2010 Veronafiere ha vinto molteplici sfide, sia grazie alla capacità di leggere il mercato adeguando i propri prodotti ed il modello di business per competere in uno scenario sempre più difficile e agguerrito, sia continuando a implementare i servizi a valore aggiunto per i propri clienti», ha sottolineato il Presidente Ettore Riello, che nel 2010 è stato nominato anche Presidente di Aefi, l’associazione esposizioni e fiere italiane. «Anche nel 2010 Veronafiere si conferma, come già lo scorso anno, il primo operatore fieristico italiano per redditività generata a livello di Gruppo – ha proseguito Riello -. E questo ha un valore ancor più rilevante se si considera la complessa congiuntura economica in cui sta operando. Nell’ambito della fiere italiane a carattere internazionale, si genera un fatturato di 60 miliardi di euro per le imprese e il 10% del totale dell’export made in Italy. Lo strumento “fiera” è l’unico mezzo di promozione sui mercati per tre imprese industriali su quattro e per l’88,5% delle PMI. Per tale ragione, occorre una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni per la parte sana del settore fieristico, che non è solo un business ma riveste anche un importante ruolo di servizio nei confronti del sistema Paese».

«I risultati raggiunti nel 2010 si completano con l’importante ritorno in termini di attività internazionale, sia nell’incoming di aziende espositrici ed operatori esteri alle nostre rassegne, sia nell’outgoing con l’organizzazione di eventi e workshop all’estero – ha evidenziato Giovanni Mantovani, Direttore Generale -. Le percentuali, rispettivamente del 26,5% per gli espositori e del 28,9% per i visitatori sul totale delle presenze, sono state ben al di sopra delle medie nazionali; mentre abbiamo promosso 16 eventi in 10 Paesi - Cina, Giappone, Singapore, India, Brasile, Stati Uniti d’America, Arabia Saudita, Russia, Svezia e Spagna - che hanno abbracciato tutti i principali settori nei quali opera la Fiera di Verona: dall’agroalimentare al building, sino alla formazione professionale e culturale».

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