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Veronafiere, Danese confermato presidente. Bilancio record e investimenti per 105 milioni

Barbara Blasevich, Matteo Gelmetti, Giovanni Maccagnani e Daniele Salvagno sono i nuovi membri del consiglio di amministrazione presieduto da Maurizio Danese e hanno preso visione del nuovo piano industriale 2019-2022 per 105 milioni di euro di investimenti

L’assemblea dei soci di Veronafiere Spa, riunitasi l'8 maggio in sede ordinaria, ha confermato all’unanimità Maurizio Danese alla presidenza per il prossimo triennio ed ha nominato i membri del nuovo consiglio di amministrazione: Barbara Blasevich, Matteo Gelmetti, Giovanni Maccagnani e Daniele Salvagno. L’assemblea ha approvato anche il bilancio 2018 del Gruppo Veronafiere e della capogruppo Veronafiere Spa, con ricavi superiori alle previsioni.

Il nuovo Cda di Veronafiere

I soci hanno preso visione del nuovo piano industriale 2019-2022 per 105 milioni di euro di investimenti, approvato dal consiglio di amministrazione, e che prevede a fine periodo un target di fatturato a 133 milioni di euro e il raddoppio dell’Ebitda già a partire dal 2020, grazie ad alcune operazioni di mercato già finalizzate come nel segmento degli allestimenti.

Bilancio 2018 Gruppo Veronafiere e Veronafiere Spa

Nel bilancio 2018 consolidato del Gruppo Veronafiere – che include, oltre a Veronafiere Spa, anche le società Piemmeti Spa, Veronafiere Servizi Spa, Milanez&Milaneze, Metef Srl, Medinit Srl e Verona Parma Exhibitions Srl (VPE) – i ricavi hanno raggiunto i 92,8 milioni di euro e un Ebitda pari a 13,9 milioni di euro (15% sul fatturato). Il risultato netto è positivo per 2,8 milioni di euro, rispetto ai 200mila euro dell’anno precedente.

La capogruppo Veronafiere Spa ha registrato ricavi per 82,4 milioni di euro, in aumento del 3,2% sull’anno precedente. L’Ebitda si attesta a 12 milioni di euro, con un’incidenza del 14,6% sui ricavi, e un risultato netto positivo per 1,9 milioni di euro, in crescita del 9,6% sul 2017.

Piano industriale 2019-2022: 105 milioni di euro di investimenti

I 105 milioni di euro di investimenti previsti dal nuovo piano industriale 2019-2022 dai quali si prevede un forte incremento del fatturato e dell’Ebitda, sono indirizzati primariamente lungo tre capisaldi: miglioramento e rigenerazione a parità di superficie delle infrastrutture del quartiere espositivo, per renderlo tra i più moderni d’Europa; sviluppo di nuovi prodotti in Italia e all’estero, con una forte spinta alla internazionalizzazione; potenziamento dei servizi a valore aggiunto quali la ristorazione, le nuove tecnologie, la digital transformation e gli allestimenti. Su quest’ultimo fronte, Veronafiere ha già finalizzato nel 2019 un’importante operazione industriale attraverso l’acquisizione di due storiche e collaudate aziende del settore degli allestimenti, Eurotend Spa e Int.Ex Spa, conosciuta con il brand Dumas, facendo evolvere la propria società di servizi in un gruppo in grado di offrire soluzioni complete agli espositori, aumentando al contempo redditività e capacità di operare a livello internazionale.

Le dichiarazioni del presidente e del direttore generale

«Ringrazio i soci della fiducia e dell’apprezzamento per il lavoro svolto e i risultati raggiunti in questo triennio insieme ai consiglieri di amministrazione uscenti. Una prima fase di evoluzione della fiera inaugurata con la trasformazione in Spa nel 2016 e che si concluderà nella prossima assemblea con l’aumento di capitale. Il nuovo cda - spiega il presidente Maurizio Danese - sarà ora impegnato nella prosecuzione di un progetto che guarda allo sviluppo strategico di Veronafiere per i prossimi vent’anni, tenendo ben presente il ruolo di motore per l’economia del territorio in cui opera e per il sistema imprenditoriale nazionale che promuove attraverso le proprie rassegne espositive».

«L’industria fieristica si sta evolvendo nelle modalità di proporsi, - ha quindi aggiunto il direttore generale Giovanni Mantovani - sta crescendo nei paesi emergenti e nelle economie 4.0. La Fiera di Verona ad oggi ha posto le basi per competere in questo scenario e attraverso il nuovo piano industriale si è data l’obiettivo di tradurre le sfide poste dalle attuali dinamiche di mercato in linee guida capaci di indirizzare efficacemente le scelte del Gruppo e rafforzarne il posizionamento globale».

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