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Verona, via libera alla vendita di metà Polo Fieristico: si punta a 17 milioni

Il Comune: la cessione a terzi delle nuove aree commerciali produrrà ingenti risorse finanziarie. L'opposizione: "Manovre di finanza creativa. Si parla di milioni come di noccioline"

Il Consiglio comunale, con 20 voti favorevoli ed 11 contrari, ha approvato la riduzione "volontaria" del capitale sociale in esubero del  "Polo Fieristico Veronese". Con l’approvazione del documento si autorizza il sindaco o l’assessore delegato a partecipare all’assemblea straordinaria dei soci della società, convocata il 30 settembre 2013, sulla proposta di taglio del capitale sociale mediante imputazione a riserva dell’intero importo della riduzione, pari a 17 milioni e 200mila euro (quindi al Comune spetterebbero 15 milioni). Il successivo rimborso ai soci, in proporzione alle rispettive quote di partecipazione, sarà reso possibile dall’acquisizione di liquidità attraverso un’operazione di cessione immobiliare in fase di realizzazione.

"La società Polo Fieristico Veronese – precisa l’assessore alle Aziende partecipate, Enrico Toffali – è partecipata all’85 percento dal Comune di Verona e per il restante 15 percento dall’Ente autonomo per le Fiere di Verona. Il capitale sociale, di 34 milioni e 200mila euro, è costituito da 34mila 200 azioni ordinarie del valore nominale di mille euro cadauna. La corrispondente quota del Comune ammonta pertanto ad un valore nominale di 29 milioni e 70mila euro. Il Comune è dell’avviso che l’ammontare del capitale sociale, sottoscritto e interamente versato, sia 'eccedente' rispetto alle finalità sociali, e che la cessione a terzi delle nuove aree commerciali produrrà ingenti risorse finanziarie". E’ un’opportunità che sarebbe sciocco non cogliere, che porterà vantaggio a tutta la città. Abbiamo una società che ha un capitale esuberante rispetto alle attività portate avanti, risorse economiche che, con questa operazione, possono essere utilizzate verso opere utili a tutto il territorio cittadino”.

Nella relazione di minoranza il capogruppo Pdl in Consiglio comunale, Daniele Polato, ha sottolineato come “in relazione al comparto fieristico ci si aspettava una maggior crescita viste le potenzialità dell’azienda e le scelte sostenute in passato dal Comune di Verona; invece, ci troviamo oggi ad esaminare l’ennesima iniziativa di una politica finanziaria comunale del tutto creativa che punta solo a reperire nuove risorse economiche in risposta ad un calo di finanziamenti da parte del Governo centrale, una tutela preventiva per non fine in un possibile sforamento del patto di stabilità. Forse l’intera operazione andava portata avanti con una maggior trasparenza politica da parte dell’Amministrazione, con tempi e modalità di gestione meno affrettati, che potessero garantire una miglior comprensione delle scelte della maggioranza”. Critico anche il capogruppo del Pd, Michele Bertucco, per il quale “tutta l’operazione è stata realizzata con troppa fretta; sembra che l’unico fine sia quello di non sforare il Patto di stabilità trovando nuove risorse economiche da destinare al bilancio di quest’anno. Non si può pensare di amministrare una città in questa maniera, con atti affrettati e poco chiari”.

“Non mi pare sussistano ragioni concrete per portare avanti questa operazione con ‘carattere d’urgenza’ – dichiara il consigliere Luca Mantovani del Movimento 5 Stelle – qui si parla di milioni come se fossero noccioline e senza dare gli adeguati chiarimenti al Consiglio”.

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