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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Turchia paradiso per le imprese veronesi: zero iva, zero dazi, tasse al 20%

Sedicesima al mondo per Pil, 237 miliardi di dollari di interscambio con il mondo, un sistema di incentivi e tassazione che attira i capitali stranieri

Investire in un paese comunitario dal mercato domestico in crescita, finanziariamente stabile, con i conti pubblici in linea con il trattato di Mastricht e un regime fiscale da paese offshore, si può. Basta andare in Turchia.

Sedicesima nazione al mondo per Pil, 237 miliardi di dollari di interscambio con il mondo, un sistema di incentivi e tassazione che attira i capitali stranieri, la Turchia si è presentata ieri al sistema economico veronese in Camera di Commercio. Durante il road show di presentazione delle opportunità di business in Turchia l’ambasciatore della Repubblica di Turchia in Italia, Akki Akil, ha presentato i fondamentali economici della Turchia e il nuovo sistema di incentivi per promuovere gli investimenti in loco. Di fronte a molti rappresentanti delle associazioni di categoria e degli enti scaligeri.

“Negli ultimi nove anni, la Turchia ha attratto investimenti esteri diretti per oltre 106 miliardi di dollari e sono 30mila le imprese locali a capitale straniero” ha affermato l’ambasciatore Akil, spiegando che “la capacità di attrarre capitali stranieri è dovuta alla stabilità politica e l’economia in forte crescita. Vi è una procedura semplificata per cui sono sufficienti 6 giorni per aprire un’impresa, come negli Stati Uniti. In più e le imposte sono state tagliate dal 33% al 20%”. A questi fattori vanno aggiunti anche un sistema di incentivi che arriva contribuire fino al 65%, azzerando dazi doganali e iva.

“Il Governo turco spinge per l’investimento in settori in cui Verona eccelle – ha commentato il Presidente della Camera di Commercio, Alessandro Bianchi – dall’agro-alimentare, alla logistica, dal turismo ai macchinari e alle attrezzature. Attualmente l’interscambio della nostra provincia è ancora modesto solo 211,4 milioni di euro di cui 154,1 di export nel 2013. Vi esportiamo in prevalenza macchinari, la voci principale delle importazioni turche, ma c’è ancora molto da fare. Nei primi sei mesi di quest’anno il saldo della bilancia commerciale turca con il mondo nel periodo gennaio-luglio 2013 è diminuito del 18%: 60,4 miliardi di dollari contro i 51,1 del corrispondente periodo 2012. Nel periodo le esportazioni turche hanno toccato gli 88,2 miliardi di dollari, in aumento dell'1,3% rispetto al luglio 2012, mentre le importazioni sono passate dai 138,2 miliardi del 2012 ai 148,7 miliardi del 2013, con un aumento percentuale del 7,6% non compensato, quindi, dalle esportazioni. Ciò significa che in quel paese si produce, ma si va anche sviluppando ricchezza e si consumerà sempre di più. Un’opportunità da cogliere per le nostre imprese”.I dati sulla bilancia commerciale turca sono stati diffusi dal ministero dell'Economia turco e rielaborati dall'Ufficio Ice di Istanbul e testimoniano la vocazione ad ospitare capitali stranieri, confermata dall’esenzione completa per Iva e dazi doganali su tutti gli investimenti di capitali stranieri in loco. Ad essi vanno poi aggiunti contributi variabili tra il 25 e il 65% a seconda del tipo di business e della regione in cui si va ad operare, oltre ad tassi di finanziamento agevolati.

Maggiori informazioni sono disponibili sul portale Invest in Turkey all’indirizzo https://www.invest.gov.tr/it-it/investmentguide/processwizard .

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