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Economia

Verona protagonista del mercato nei Balcani

Riello, presidente di Veronafiere: "Saremo piattaforma ideale per la promozione"

Strategia ad ampio spettro per il governo italiano e ruolo centrale per Veronafiere verso i Balcani, area cruciale per l’Italia, secondo partner per l’export e primo per l’import con una quota, rispettivamente, dell’11% e del 15% sul totale dell’interscambio. L’obiettivo dichiarato è di superare nel 2010 i 10 miliardi di euro di export verso questi mercati e per farlo diventa importante il complesso fieristico scaligero e del Veronese più in generale.

Lo ha dichiarato il vice ministro dello Sviluppo Economico con delega al commercio con l’estero, Adolfo Urso, nel corso del suo intervento, facendo riferimento al Nord Est e a Verona in particolare come «ponte naturale per l’area dei Balcani, in quanto, rispettivamente, regione dotata di tessuto industriale fortemente vocato all’export e città al crocevia di due corridoi europei strategici, dotata di un polo fieristico di eccellenza e di un sistema infrastrutturale e logistico tra i primi in Europa. «Il Forum sui Balcani – ha concluso Urso – diventerà un appuntamento fisso a Veronafiere ogni anno». Un invito al quale ha risposto la Fiera di Verona che ha nel suo dna l’essere strumento di servizio per l’attuazione delle politiche economiche e commerciali del governo.

«Veronafiere è una piattaforma per la promozione del sistema Paese, strumento di servizio per la internazionalizzazione delle imprese e per l’attuazione delle politiche economiche e commerciali del governo e delle Istituzioni preposte – ha evidenziato il presidente, Ettore Riello -. Ritengo non casuale la scelta della Fiera di Verona come sede del Forum Balcani, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico col quale abbiamo una importante partnership, unitamente all’Ice e a molti dei soggetti istituzionali coinvolti. La Fiera di Verona è il primo organizzatore diretto di manifestazioni in Italia e tra i primi quindici in Europa. Siamo leader mondiali con rassegne attinenti ad alcuni settori oggetto degli incontri di oggi. Il nostro piano industriale di sviluppo per il 2010-2014, prevede 70 milioni di euro di investimenti autofinanziati dei quali il 10% destinatati a stringere partnership e joint venture per radicarci con più forza in mercati strategici per il made in Italy».

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