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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Turismo, l'analisi di Federalberghi: crisi nera nelle città d'arte, va meglio il lago di Garda

Calo del 20% di turisti italiani, mentre crollano del 70% i visitatori stranieri

Le imprese alberghiere del Veneto che, tra mille difficoltà, hanno comunque deciso di aprire in questa fase difficilissima, mettendo in campo ogni risorsa possibile, stanno ugualmente affrontando un periodo di vera crisi. Dopo una primavera di blocco totale, l'estate stenta a decollare, mentre i fatturati precipitano. Per le città d'arte è una vera e propria Caporetto, mentre le località balneari confidano sull'ultima coda della stagione per contenere un minimo le perdite, la montagna ripone nel mese di agosto la speranza di accogliere i turisti fidelizzati e, infine, le zone termali guardano direttamente al 2021.

Tutti quanti gli operatori del settore turistico, indistintamente, lavorano in deficit. È quanto emerge dal report estivo di Federalberghi Veneto, con il presidente Marco Michielli che parla di un'estate «autarchica», considerato che il 96% degli italiani che faranno vacanza resterà all'interno dei confini nazionali. Nonostante ciò, si sta ugualmente evidenziando un calo di turisti italiani del 20% ed un crollo del 70% di quelli stranieri che, storicamente, costituiscono la parte più consistente del bacino turistico veneto. «A giugno ci hanno penalizzati le incertezze post-lockdown, luglio ha registrato i primi movimenti degli italiani, ma siamo ben lontani dai livelli degli anni passati. - spiega il presidente regionale di Federalberghi e di Confturismo Veneto Marco Michielli - Ulteriore batosta, soprattutto nelle città d'arte, è il blocco totale di alcuni mercati che esprimono una notevole capacità di spesa (americani, russi e cinesi)».

Approfondendo le ragioni di questa crisi annunciata, il presidente regionale di Federalberghi e di Confturismo Veneto Marco Michielli spiega: «C'è una doppia diffidenza: la prima è sanitaria, la seconda economica. Le notizie su una possibile ripresa del virus in autunno frenano i turisti e fin da ora servono interventi forti per salvare le imprese e i posti di lavoro: prorogare la cassa integrazione fino a fine dicembre, ridurre il cuneo fiscale per le aziende che richiamano in servizio il personale e prolungare le misure sull'Imu e sugli affitti estendendole a tutte le strutture alberghiere».

La situazione a Verona

Per quanto riguarda più nel dettaglio la città di Verona, risulta fortemente pregiudicata la stagione turistica, a fronte anche del rinvio del festival lirico al 2021 (pur in parte sostituito da un mini-festival e altri eventi di pregio in Arena), oltre che dalla sospensione di fiere e grandi concerti. «In vista ci sono le undici serate organizzate dalla Fondazione Arena, ma i primi dati sulle prenotazioni non sono confortanti», spiega il presidente dell'Associazione degli albergatori di Verona Giulio Cavara che attribuisce al "circo mediatico" attorno a episodi isolati, rispetto a un panorama di emergenza in regressione, il "colpo di grazia" di questa stagione. Cavara che è anche il referente di Federalberghi Veneto per le città d'arte, parla di un «quadro devastante» su tutti i centri storici. Nella città dell'amore, dov'è aperto l'80% degli alberghi, si fatica a raggiungere il 10% di occupazione delle camere (la forbice va dal 5% al 20%).

Il turismo sul lago di Garda

Le giornate di sabato 25 e domenica 26 luglio hanno registrato un'occupazione delle camere del 75%, un punto percentuale in più rispetto al weekend precedente e ben il 13% in più rispetto a due settimane fa. Gli ospiti stranieri, inn particolare tedeschi, austriaci e svizzeri, sono aumentati del 3% rispetto alla scorsa settimana. Da segnalare il ritorno degli olandesi, circa il 4% degli stranieri, assenti fino a qualche tempo fa.

Dal lunedì al venerdì i numeri scendono ma anche in questo caso si nota un progressivo aumento di occupazione: si è passati da un 25/30% di occupazione della settimana a cavallo tra giugno e luglio ad un 50/60% della scorsa settimana. Le prenotazioni per ferragosto si attestano al 51%, mentre ad oggi sulla costa veneta del lago di Garda ha riaperto circa il 90% delle strutture ricettive: «Questi dati ci confortano - afferma il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni - e rappresentano lo stimolo ad andare avanti. Bene il ritorno degli olandesi e la fiducia dimostrata degli ospiti stranieri che hanno percepito la nostra grande attenzione e rispetto delle regole per garantire loro una vacanza sicura. Nonostante in questo periodo nella scorsa stagione le prenotazioni per ferragosto fossero quasi al completo, il dato del 51% è positivo, considerato che le prenotazioni si effettuano sotto data. Rimanendo su questi livelli, siamo fiduciosi che anche agosto non deluderà le nostre aspettative». 

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