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Verona, imprenditori scaligeri nella morsa degli usurai: denunce raddoppiate in cinque anni

I dati del Comune portano in evidenza una situazione tragica: dai 19 casi del 2008 ai 47 del 2012. E quest'anno sono già state presentate 36 segnalazioni. Zaia: "Banche e governo si assumino le proprie responsabilità"

“È uno degli effetti peggiori provocati dalla crisi, che sta mordendo i nostri territori, che spinge in un vicolo cieco i nostri commercianti, rischia di dar vita a vere e proprie tragedie e mette in seria difficoltà intere famiglie. Per fronteggiare questo fenomeno, le istituzioni devono fare squadra non lasciando soli questi importanti attori del nostro sistema economico e le banche devono dimostrare responsabilità in un momento delicato”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta i dati sull’usura che riguardano Verona e, in particolare, chi gestisce attività commerciali.

Secondo i dati dell’Ufficio anti-usura del Comune di Verona, negli ultimi cinque anni le denunce sono raddoppiate: dalle 19 del 2008 alle 45 presentate nel 2012. E si attendono ancora gli aggiornamenti definitivi all’anno in corso. Nel 2013 sarebbero state 36 le persone registrate. Ma come succede per altri reati, come quelli sulle violenze in famiglia, si tratterebbe di una punta dell’iceberg. Preoccupano quindi gli episodi non segnalati e subiti. L’identikit delle vittime corrisponde a quello dei titolari di piccole o micro-imprese, che la crisi sta facendo annaspare. Come riporta L’Arena,

“non riescono a sostenere l'urto della crisi e a stare sul mercato. Fanno sempre più fatica a ottenere prestiti dal sistema bancario. Quindi, presi dal terrore di veder naufragare l'attività di una vita, ricorrono al credito illegale”

Sull’altro fronte, l’usuraio si presenta inizialmente come “benefattore” che avanza proposte di tassi d’interesse al 10 percento. Al mese, non all’anno. Allo scadere dei 12 mesi il prestito “concesso” arriverà a cifre maggiorate del 120%. E secondo gli esperti dell’Ufficio anti-usura, lo strozzino non ha alcun interesse a vedersi versare l’intera somma. I casi, nel Veronese, si stanno moltiplicando. In alcuni casi le indagini della guardia di finanza portano all’arresto dei responsabili, quando però i danni sono già stati fatti. L’usuraio, attraverso mobbing psicologico, spinge la vittima a diventare “procacciatori” di situazioni in difficoltà. E le vittime, strette dai debiti, diventano a loro volta carnefici. In un caso, portato in evidenza dal Comune, un imprenditore del lago ha fatto smascherare lo strozzino che stringeva il “cappio” nei confronti di 14 persone, mentre in un altro episodio le vittime della fantomatica società di recupero crediti, con base a Padova, erano addirittura 130.

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"CUORE PULSANTE“ - "I commercianti – spiega Zaia – sono, da sempre, il cuore pulsante delle nostre città e rappresentano un patrimonio che vogliamo sostenere, proteggere e valorizzare. In particolare, in un momento difficile come quello che stiamo attraversando, caratterizzato da un forte calo dei consumi. Dobbiamo impedire a tutti i costi che le sirene degli usurai riescano a penetrare in un sistema economico sano come quello veneto”. “Anche da parte delle banche serve tuttavia un’assunzione di responsabilità – continua Zaia – perché dalla crisi si esce tutti uniti e questo vale, naturalmente, anche per le istituzioni, che, se fanno squadra, possono riuscire ad offrire supporto a chi è in difficoltà mettendo in campo azioni efficaci. Per sconfiggere l’usura – conclude il presidente - serve tolleranza zero nei confronti di chi cerca di trascinare nell’illegalità le persone che lavorano onestamente”. “Lo Stato miope e centralista – conclude Zaia  – con una tassazione tra le più alte in Europa, rischia di svuotare i territori di negozi e attività commerciali, ciò che in futuro potrebbe rappresentare un vero e proprio rischio anche dal punto di vista sociale. Per questo non dobbiamo lasciar soli chi, come i commercianti, rappresenta un pezzo importante della nostre tradizioni, della nostra economia e dei nostri piccoli e grandi centri”.

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