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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Grazie al turismo, il mercato del lavoro veneto si è ripreso nella primavera 2021

Nel secondo trimestre di quest'anno, il saldo tra assunzioni e cessazioni è stato positivo: +53.300 posizioni lavorative in tutto il Veneto, ma soprattutto nelle province di Venezia e Verona

Da aprile a giugno 2021 si è registrato in Veneto un saldo positivo per 53.300 posizioni lavorative dipendenti. Un risultato nettamente migliore rispetto a quello registrato all'analogo periodo del 2020, quando a causa del lockdown si era registrato il peggior saldo trimestrale (+10.600), ma anche rispetto al 2019 (+50.400).

Il Sestante agosto 2021 - Veneto Lavoro tabella 1.1-2

Il dato è contenuto ne Il Sestante, pubblicazione trimestrale dell'Osservatorio mercato del lavoro. Il Sestante allarga al settore pubblico e a tutte le tipologie contrattuali l'analisi delle dinamiche occupazionali diffuse mensilmente da un'altra pubblicazione di Veneto Lavoro, La Bussola, ed evidenzia l'impatto positivo della ripresa delle attività turistiche, che hanno recuperato il ritardo accumulato nei mesi precedenti a causa della pandemia.

Il mercato del lavoro, tuttavia, era ancora parzialmente bloccato a seguito delle misure di salvaguardia adottate a livello governativo per contenere la diffusione del contagio, come la cassa integrazione e il divieto di licenziamento, che nel secondo trimestre del 2021 erano ancora pienamente in vigore.
I flussi di entrata e uscita dal mercato del lavoro sono infatti ancora distanti dai livelli del 2019, registrando una diminuzione delle assunzioni del 9% e delle cessazioni del 13%.

Una quota rilevante delle nuove attivazioni contrattuali continua a prevedere rapporti di lavoro part time, pari al 32,8% delle assunzioni. Per le donne il tasso dei contratti a tempo parziale sale al 45,6%. In entrambi i casi si tratta di percentuali in leggera diminuzione rispetto al recente passato.
L'avvio della stagione estiva ha favorito la crescita del turismo (+36.000 posizioni lavorative), saldo positivo anche per metalmeccanico e costruzioni (+1.700 per entrambi).
Tutte le province hanno chiuso il secondo trimestre di quest'anno con il segno più, soprattutto Venezia e Verona che sono però anche le uniche a mostrare un gap consistente con il 2019 in termini di assunzioni (rispettivamente -27% e -9%).
Segnali di ripresa sono confermati dall'andamento del lavoro somministrato, che registra nel trimestre un saldo positivo per circa 7.000 posizioni lavorative e vede ridursi la flessione delle assunzioni al -5%. Tra aprile e giugno le assunzioni in somministrazione a tempo indeterminato sono state circa 500, quelle a tempo determinato 34.400. Più lento il recupero dello staff leasing (missioni a tempo indeterminato), che con la pandemia ha arrestato la sua crescita e coinvolto negli ultimi tre mesi 365 lavoratori in 211 imprese (erano stati 922 e 362 nel 2019), prevalentemente del settore metalmeccanico. Anche per quanto riguarda le missioni a tempo determinato, l'industria è il settore nel quale se ne contano di più (51% del totale), mentre i servizi registrano una contrazione media del -19%.
Dopo le difficoltà riscontrate nei primi mesi della pandemia a causa dello stop disposto a livello regionale per le nuove attivazioni, anche i tirocini hanno mostrato segnali di ripresa registrando nel secondo trimestre dell'anno 10.500 attivazioni (60% tra i giovani) e riducendo il gap con il 2019 al -8%.
Al 30 giugno 2021 i disoccupati disponibili registrati presso i Centri per l'impiego del Veneto risultano circa 366.000, la metà dei quali iscritti da oltre 2 anni e appena uno su dieci da meno di 5 mesi. Si tratta soprattutto di donne (57%), con una quota di stranieri non marginale (27%). Circa uno su due ha tra i 30 e i 54 anni di età (189.000), mentre i giovani rappresentano il 21% e gli over 55 il 28%. I laureati sono 35.000 (il 10%), mentre molti sono in possesso della sola licenza di scuola media inferiore (45%). La distribuzione territoriale risulta abbastanza omogenea nelle quattro province più grandi del Veneto, oscillando tra i 57.800 disoccupati di Vicenza e i 72.600 di Venezia, mentre valori inferiori si registrano a Rovigo (19.500 disoccupati) e Belluno (13.300).

Il Sestante agosto 2021 - Veneto Lavoro tabella 4.1-2

Nel secondo trimestre 2021 si sono registrati 25.100 nuovi ingressi in stato di disoccupazione, il 9% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, soprattutto per la diminuzione degli inoccupati (-10%). Gli inoccupati, ovvero coloro i quali non hanno mai lavorato e sono quindi alla ricerca del primo impiego, risultano circa 50.000.
Stando ai dati Inps, gli effetti della pandemia non sembrano ancora essersi manifestati pienamente nella situazione economica dei lavoratori: le domande di Naspi presentate dai lavoratori rimasti senza lavoro risultano infatti in calo del 15% rispetto al secondo trimestre 2019. In aumento invece la Discoll (+41%), lo strumento di sostegno riservato ai collaboratori, seppure su valori assoluti molto limitati (342 domande quest'anno contro le 242 di due anni fa).

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