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Valpolicella: l'impronta femminile nel settore vitivinicolo

Quote rosa? Tra i vigneti della Valpolicella non ce n'è bisogno, perché la presenza femminile tra gli imprenditori vitivinicoli di queste colline veronesi è già una realtà significativa

Quote rosa? Tra i vigneti della Valpolicella non ce n’è bisogno, perché la presenza femminile tra gli imprenditori vitivinicoli di queste colline veronesi è già una realtà significativa.

In Valpolicella le donne che sono ai vertici aziendali non sono infatti poche: tra le 180 aziende imbottigliatrici che fanno parte del Consorzio di tutela del Valpolicella il 13% ha una donna come titolare, nel 7% dei casi c’è stato un subentro generazionale da parte di donne, nel 17% delle aziende ci sono donne che occupano comunque una posizione di responsabilità nella vita e nella gestione della cantina.

In totale, il 37% delle aziende consorziate ha una «impronta» femminile. Certo non siamo ancora alla parità, ma si tratta comunque di un valore molto significativo anche perché tra le «aziende rosa» ci sono alcuni dei nomi più prestigiosi del panorama enologico della Valpolicella.

Buttando l’occhio al dato complessivo, il mondo del vino è uno dei settori dove le donne sono più presenti: sia l’Ais, l’Associazione dei sommelier, sia l’Onav, l’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino, ne contano circa un terzo di associati donne, mentre nella Fisar, la Federazione dei sommelier, degli albergatori e dei ristoratori la percentuale sale al 45%.

C’è poi l’esempio interessantissimo delle "Donne del vino", un’associazione trasversale nata nel 1988 che raccoglie oltre 700 iscritte tra produttrici, enologhe, ristoratrici, enotecarie e giornaliste. Tra queste, 19 fanno parte del Consorzio del Valpolicella, a dimostrazione che da queste parti le donne hanno a cuore non solo le sorti della loro azienda ma anche la crescita di tutto il settore enologico.

Al successo dei vini della Valpolicella contribuiscono anche le donne consumatrici. Da un’indagine realizzata da Vinarius, l’Associazione delle enoteche italiane, è risultato che le appassionate di Amarone in Italia sono ben più “dell’altra metà del cielo”, rappresentando il 69% di chi beve il grande rosso. La loro fascia di età è compresa tra i 35 e i 50 anni: donne moderne, indipendenti e di carattere, che dimostrano con le loro scelte di essere anche raffinate intenditrici.

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