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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Turismo, continua la crescita del Veneto grazie anche al lago di Garda

"Il merito è soprattutto dei nostri imprenditori, molto attenti a calibrare l’offerta e usi a non ad attendere i risultati e la clientela" sottolinea l'assessore Finozzi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeronaSera

Il turismo del Veneto, prima regione d’Italia nell’economia dell’ospitalità, continua a registrare risultati in positivo. “I dati certificati fino a maggio, elaborati dalla nostra Direzione statistica, sono da prendere ancora con le molle – sottolinea l’assessore regionale turismo Marino Finozzi – perché un bilancio definitivo e certo lo avremo solo a fine anno. Tuttavia sono quantomeno confortanti e testimoniano la sostanziale tenuta dell’offerta e dell’appeal del Veneto, che continua a richiamare i turisti esteri e ad attrarre ancora gli ospiti italiani, questi ultimi messi peraltro in difficoltà da una minore disponibilità economica rispetto al passato. Il merito è soprattutto dei nostri imprenditori, molto attenti a calibrare l’offerta e usi a non ad attendere i risultati e la clientela, ma a cercarli, allettarli e convincerli che la nostra regione sia la scelta migliore”.

“Nei primi cinque mesi dell’anno corrente – snocciola Finozzi –rispetto allo stesso periodo dello scorso anno abbiamo registrato un +3,6 per cento negli arrivi e un + 5,4 per cento nelle presenze, numeri fortemente differenziati tra turisti italiani (- 2,3 per cento negli arrivi e -3,8 per cento nelle presenze) e turisti provenienti dall’estero (+7,6 per cento di arrivi e + 11,6 per cento di presenze). I dati dei mesi successivi, ancora del tutto parziali, sembrano tuttavia non discostarsi molto da questo trend, anche se segnalano difficoltà. Le cifre relative alle presenze straniere sembrano rispecchiare la situazione economica delle singole nazioni di provenienza: i turisti tedeschi aumentano del 27 per cento, quelli austriaci del 21,8 (ma il dato, eclatante, è legato anche all’anticipo a maggio della Pentecoste rispetto allo scorso anno, quando era caduta a giungo), i francesi del 2,5, gli statunitensi dell’1,9, i britannici dell’1 per cento. Crescono a due cifre i russi (+19,8 per cento), i cinesi (+18,3 per cento), i giapponesi (+13,4 per cento), gli svizzeri (+12,5 per cento), olandesi (+12,9), danesi (+12,2) e sudamericani (+13,3 per cento). Crollano invece i turisti spagnoli (-21 per cento) e greci (-32,8 per cento), calano del 17,5 per cento i portoghesi e del 4,6 per cento gli irlandesi. Quanto al turismo nazionale, aumentano (+11,4 per cento) gli ospiti provenienti dal Trentino, quelli dal Friuli Venezia Giulia (+2 per cento) e dalla Sardegna (+2,6 per cento), mentre diminuiscono in maniera generalizzata quelli delle altre regioni”.

Se l’anticipo di Pentecoste ha portato a maggio più turisti dall’area tedesca, bisogna peraltro ricordare che quel mese non è stato clemente dal punto di vista meteorologico, con maltempo e pioggia durante i fine settimana: situazione che a sua volta ha influito negativamente su arrivi e presenze da altre provenienze. In ogni caso il turismo balneare ha confermato e accresciuto il suo primato (+13,5 per cento di arrivi e + 20,6 per cento di presenze); bene anche il lago di Garda (+7,5 per cento di arrivi e + 14,4 per cento di presenze), mentre continua il trend positivo delle città d’arte (+2,2 per cento di arrivi e + 2,3 per cento di presenze), che nei primi cinque mesi dell’anno rappresentano, in numeri assoluti, i tre quindi di tutte le presenze e oltre la metà dei pernottamenti. In forte sofferenza invece la montagna (- 5,5 per cento di arrivi e -6,4 per cento delle presenze) e negativi pure i dati delle terme (-1 per cento di arrivi e -3,8 per cento di presenze). Si conferma in ogni caso la tendenza al turismo di qualità (diminuiscono le presenze negli alberghi a 1 e 2 stelle, crescono quelle negli alberghi a 3 e 4 stelle) e a quello all’aria aperta e rurale (campeggi e villaggi turistici hanno visto crescere le presenze del 27,4 per cento e gli agriturismi del 9,8 per cento).

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