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Green pass e autotrasporti, Fai Contrasporto Verona: «Rischio ritardi e ripercussioni sulle vendite al dettaglio»

Certificato verde obbligatorio sul lavoro, per Paolo Sorio nel settore dei trasporti c'è il rischio di «gravi ritardi nelle forniture con impatto sui cicli produttivi e sulle stesse vendite al dettaglio»

C'è preoccupazione anche ai vertici delle categorie economiche di Verona in vista della giornata del 15 ottobre che segnerà l'inizio dell'era "green pass obbligatorio" anche nel mondo del lavoro. In una nota di Confcommercio ad esprimere dubbi è Alessio Sorio, il segretario provinciale della Fai Contrasporto Verona, il quale sostiene che il certificato verde obbligatorio rischia di rivelarsi una vera e propria «mina vagante» nel settore dell'autotrasporto: «Premesso che siamo favorevoli ai vaccini e che l'85% dei nostri autisti è vaccinato - spiega Alessio Sorio - l'introduzione dell'obbligo del Green Pass a partire da venerdì crea due ordini di problemi: da un lato il rischio di gravi ritardi nelle forniture con impatto sui cicli produttivi e sulle stesse vendite al dettaglio; dall'altro la mancanza di controlli nei confronti di autisti stranieri che potrebbero generare fenomeni di concorrenza sleali alimentando gravi tensioni».

Circa il primo aspetto menzionato, lo stesso Alessio Sorio sottolinea che «in questa fase l'economia fortunatamente sta tirando, si faticano a trovare i camion necessari per trasportare le merci», inoltre gli stessi «controlli in azienda prima e in ogni "tappa" del percorso dei trasportatori poi, rallenteranno le operazioni di fornitura con il rischio di non rispettare le tempistiche ed i contratti». Relativamente invece alla seconda questione, Fai-Conftrasporto evidenzia la necessità di garantire un’«omogenea applicazione della norma su tutto il territorio nazionale a chiunque assicurandone il rispetto agli operatori nazionali e a quelli stranieri». Spiega Alessio Sorio: «Alcune grosse aziende estere insediate a Verona hanno fatto sapere che i loro autisti non ricadono nella normativa italiana. Ci sono rischi di dumping e alterazione delle condizioni di mercato che favorirebbero i vettori esteri. Ciò alimenterà la concorrenza sleale ma anche le tensioni nel settore».

Le lamentele circa la concreta applicazione della normativa sul green pass in ambito lavorativo, giungono poi anche da parte dello stesso presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena, il quale afferma: «Anche il mondo dei trasportatori di Confcommercio rappresenta, a ragione, le difficoltà che emergono da una ancora poco chiara linea di adozione del green pass a poche ore dalla sua entrata in vigore. Difficoltà comuni, purtroppo, a quasi tutte le categorie del terziario di mercato e non solo: ad oggi, - conclude il presidente Paolo Arena - con l’entrata in vigore venerdì, le regole risultano fumose e incerte».

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