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Vinitaly guarda ai mercati futuri, vini bio e sostenibili sempre più di tendenza

Presentati sondaggi e indagini in Fiera a Verona, i principali gruppi vitivinicoli italiani confermano la crescita della domanda "green". E nel mercato interno buone le vendite attraverso la grande distribuzione

Il successo commerciale del vino nei prossimi 5 anni sarà determinato in buona parte dai prodotti bio o sostenibili. A dirlo è un sondaggio di Vinitaly e Nomisma Wine Monitor svolto tra i manager di 12 tra i principali gruppi vitivinicoli italiani; sondaggio presentato in Fiera a Verona.

Secondo i capitani d'impresa intervistati, saranno soprattutto i prodotti biologici e quelli premium gli artefici del successo del vino mondiale. Con la tendenza "green" predominante nei mercati storici (Germania, Usa, Regno Unito e Giappone), e la fascia premium (oltre i 20 dollari a bottiglia) che contagerà ulteriormente gli Usa e gli emergenti Russia e Cina. Buon sentiment anche sugli autoctoni, indicati trend del futuro specialmente in Giappone e in seconda battuta in Russia e Stati Uniti, mentre a sorpresa è previsto un ritorno di fiamma per i rossi fermi, la seconda tipologia più promettente, dietro agli immancabili frizzanti.

L'Italia, per le 12 aziende top player, se la caverà piuttosto bene e riuscirà ad accrescere le proprie quote di mercato specialmente in Russia e nei due principali buyer dell'Estremo Oriente, con una buona ripresa delle vendite pure in Germania. Timide le aspettative su un incremento delle quote di mercato italiane negli Stati Uniti.

Un'attenzione particolare è riservata ai prodotti di origine locale: in un vigneto sempre più globale questi saranno tra i primi ad approfittare un po' ovunque della febbre da vino, prendendo sempre più piede specie tra i consumatori tedeschi e statunitensi.

Quello degli stakeholder è un punto di vista privilegiato, che conferma in gran parte le attese dell'export vinicolo - ha commentato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere - Queste ricognizioni sono per noi fondamentali per tracciare le coordinate della promozione da adottare in favore delle imprese e del settore.

Un Vinitaly che guarda molto alle esportazioni, ma che non manca di analizzare anche il mercato interno. È stata infatti presentata una ricerca sul mercato del vino nella grande distribuzione, dove i consumatori utilizzano come principali criteri di scelta per i loro acquisti il formato, il colore e la denominazione di origine del vino. Gli acquisti di vino nella grande distribuzione sono stati rilevanti nel 2017. Si stima che siano stati comprati 8 milioni di ettolitri nelle grandi strutture di vendita, per un fatturato di 2,5 miliardi di euro. I più acquistati sono i vini a denominazione d'origine e i vini tipici regionali, mentre avanzano i vini biologici. Il formato preferito dai consumatori è la bottiglia da 0,75 litri mentre il brik è in flessione e sono sempre più graditi nuovi formati come la mezza bottiglia e il bag in box.

Terzo giorno di Vinitaly 2018 (Foto Ennevi)

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