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Economia

Tassa di soggiorno quasi a livello pre-pandemia, nel Veronese stimata a 15 milioni di euro

A Peschiera del Garda e a Bardolino si attendono entrate già in linea con quelle del 2019. E rispetto all'anno scorso i ricavi complessivi a livello provinciale saranno circa un terzo in più rispetto all'anno scorso

Nel 2022, per i Comuni del Veneto sono previsti 69 milioni di euro di incassi grazie alla tassa di soggiorno. Risorse che, secondo la Fondazione Think Tank Nord Est, andrebbero investite per allungare la stagionalità.

Le previsioni di gettito dell'imposta di soggiorno in Veneto certificano la forte ripresa del settore turistico nel 2022. Secondo l’analisi di Fondazione Think Tank Nord Est, i 69 milioni di euro di incassi previsti per quest'anno sono nettamente di più rispetto agli ultimi due anni e non troppo distanti dal record di entrate registrato nel 2019, prima della pandemia, quando nelle casse dei Comuni arrivarono circa 83,5 milioni di euro.
La pandemia aveva pesantemente impattato sui flussi turistici soprattutto nel corso del 2020: infatti gli introiti dell’imposta di soggiorno, in Veneto, erano scesi a 28,2 milioni di euro, con un calo rispetto al 2019 del 66%. Nel 2021 si era già registrata una ripresa, con accertamenti totali pari a circa 47,8 milioni di euro: tuttavia si trattava di un valore ancora inferiore del 42,8% rispetto al 2019. Nel 2022 è previsto un aumento del 43,6% rispetto all’anno precedente, ma in fase di consuntivo gli incassi potrebbero anche superare i 70 milioni di euro, considerando la forte crescita della domanda turistica negli ultimi mesi.

E l'imposta di soggiorno arricchisce anche i Comuni della provincia di Verona, con una stima di circa 14,5 milioni di euro di gettito (+33,7% sul 2021), ancora però al di sotto del dato pre-pandemia (17,2 milioni nel 2019). La quota maggiore va al capoluogo, con 3 milioni e 250mila euro di introiti previsti (contro i 5,6 milioni incassati nel 2019). Peschiera del Garda e Bardolino si attendono entrate di poco inferiori ai 2 milioni di euro, un valore già in linea, se non superiore, a quello del 2019. A Lazise la previsione è di quasi 1,6 milioni, mentre a Malcesine di 1,3 milioni.

«La ripresa del settore turistico è fondamentale per l’economia del Veneto perché nel complesso vale quasi 20 miliardi di euro di fatturato, pari al 12% del Pil regionale - ha dichiarato Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est - E può crescere ancora nei prossimi anni. La destinazione delle risorse dell’imposta di soggiorno va concertata con gli operatori turistici, utilizzando il gettito per progetti in grado di intercettare le esigenze sempre più sofisticate della domanda, nella prospettiva di integrare l’offerta con nuove proposte di eventi e manifestazioni, distribuite soprattutto nei periodi di minor affluenza. Infatti, la crescita del turismo passa anche attraverso il superamento della stagionalità, con l’obiettivo di sviluppare un modello di "turismo tutto l’anno", quale condizione imprescindibile per poter offrire contratti di lavoro più competitivi».

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