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Sportelli Lavoro a Verona e provincia: sono soprattutto i 40enni ad accedervi

I dati relativi al 2017 sono stati presentati nell'incontro “Dal Welfare al Workfare”, che si è svolto nella Loggia di Fra’ Giocondo: lo scorso anno sono state 1.593 le persone che si sono rivolte a questo servizo

In 1.593, nel corso del 2017, si sono rivolti ad uno sportello in provincia di Verona per trovare occupazione e di questi ben 868 sono donne. 
Questo è uno dei dati forniti nell'incontro dedicato ai Patti Territoriali per il lavoro dal titolo “Dal Welfare al Workfare”, che nella mattinata di mercoledì 11 aprile si è tenuto nella Loggia di Fra’ Giocondo. Organizzato dalla Provincia e dall’ufficio Europe Direct di Verona, il convegno ha visto l'intervento di Antonio Pastorello, Presidente della Provincia, Francesca Toffali, Assessore del Comune di Verona e Giacomo Marino, Direttore generale della Fondazione Cariverona, mentre a fare da moderatore ci ha pensato il consigliere provinciale Giorgio Malaspina, con la presenza di esperti, amministratori e tecnici di enti pubblici e privati.

I dati illustrati all'incontro, finalizzato al coordinamento delle politiche per il sociale con quelle per l'occupazione delle categorie più deboli, sono stati raccolti nel corso dello scorso anno dai 12 ‘Sportelli Lavoro’ comunali attivi nel territorio scaligero, dal servizio ‘Promozione Lavoro’ del Comune di Verona e da altri soggetti, come ad esempio ‘Inside’ e ‘Oltre lo Sportello’ della Fondazione Cariverona.
Delle 1.593 persone che si sono rivolte ad uno sportello, quasi il 70% è di nazionalità italiana e, nel 50% dei casi, non ha altri titoli di studio oltre a quelli della scuola dell’obbligo, mentre solo il 4% risultano essere laureati. La fascia di età con più accessi invece è stata quella dai 41 ai 50 anni (31,5 per cento).
Grazie alle 648 aziende contattate dagli sportelli, 514 persone sono state inserite nel mondo del lavoro, mentre 517 hanno beneficiato di altri progetti. Infine, sono stati 34 gli utenti che hanno avuto accesso ai tirocini comunali.

I Comuni della provincia che hanno aderito ai patti territoriali sono stati 84, suddivisi in 4 aree e hanno investito circa 500mila euro nelle politiche per il sociale e per il lavoro nel 2017. Risorse che sono andate ad aggiungersi a quelle messe a disposizione dalla Regione del Veneto, dal Ministero e da privati, come la Fondazione Cariverona (800mila euro nel solo 2017).
I Patti Territoriali per il lavoro sono un soggetto previsto dalla normativa e finalizzato all’ottimizzazione delle risorse e delle competenze per sostenere le persone in difficoltà nella ricerca di un’occupazione.

"I patti territoriali sono uno strumento essenziale per ottimizzare i tempi, il personale e le competenze necessarie per aiutare le persone in cerca d’occupazione - ha detto Antonio Pastorello, presidente della Provincia -. Operare in modo coordinato vuol dire moltiplicare le opportunità per gli utenti, combinando con più efficacia domanda e offerta".

Giacomo Marino, Direttore generale Fondazione Cariverona, ha poi concluso: "La Fondazione è attenta alle necessità espresse dal territorio ed è parte attiva della rete con istituzioni e stakeholder finalizzata a sostenere progetti puntuali rivolti al sociale, al lavoro, al welfare".

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