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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Aggregazione tra Agsm, Aim e A2A: smentita la chiusura dell'accordo

In una nota sottoscritta dalle tre società si legge che «i tavoli di lavoro sono in corso per la definizione di una proposta», ma questo non ha frenato i commenti politici

«Energia e rifiuti, nasce la super utility del lombardo-veneto». Questo il titolo dell'articolo di Luca Pagni, pubblicato sul quotidiano La Repubblica, dove viene dato per chiuso l'accordo di aggregazione tra A2A, Agsm e Aim. L'alleanza tra la multiutility controllata dai Comuni di Milano e Brescia (A2A) e le multiutility di Verona (Agsm) e Vicenza (Aim) dovrebbe ricevere il via libera dei consigli di amministrazione delle tre società entro la fine di questo mese, mentre tra maggio e giugno se ne discuterà nei consigli comunali. Se l'accordo ricevesse l'approvazione di tutti, nella prossima estate si potrebbe dare il via al processo che porterà alla creazione di una nuova società che ingloberà Agsm e Aim e che avrà una partecipazione di A2A non inferiore al 30%. La partecipazione di A2A, comunque, non consentirà alla società lombarda di avere la maggioranza, la quale dovrebbe sempre restare in mano veneta.

La chiusura dell'intesa, però, è stata smentita dai diretti interessati. In una nota congiunta si legge che: «Agsm, Aim e A2A precisano che nessun accordo è stato ancora raggiunto e che i tavoli di lavoro congiunti sono attualmente in corso per la definizione di una proposta. Una volta perfezionata e condivisa, la stessa sarà sottoposta agli organi competenti per la relativa valutazione ed eventuale approvazione».

La smentita però non ha frenato i commenti della politica veronese. I consiglieri comunali del Partito Democratico Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani hanno scritto: «Il fatto che l'operazione con A2A non si fermi nemmeno davanti all'emergenza sanitaria in corso, non è sintomo di efficienza ma, al contrario, di grave autoreferenzialità per non dire di opportunismo da parte di qualcuno che evidentemente sfrutta questo periodo funesto per condurre in porto accordi controversi lontano da occhi indiscreti e critici. Nel censurare questo comportamento, torniamo a ribadire che prima di impegnare in qualsiasi modo Agsm debba essere svolto un confronto serio con tutte le opzioni in campo. Ciò significa valutare comparativamente le manifestazioni di interesse che, oltre A2A, sono arrivare ad Agsm da parte di altri tre grandi gruppi energetici italiani come Alperia, Ascopiave (ora controllata per il 75% da Hera) e Dolomiti Energia. Il consiglio comunale è l’unico vero proprietario di Agsm e non può decidere sulla base di una unica proposta presentata a scatola chiusa».
E il consigliere comunale di Traguardi Tommaso Ferrari ha aggiunto: «Una multiutility cruciale come Agsm deve crescere con partnership di qualità, che le consentano di continuare a svilupparsi anche in futuro e di essere preparate alle nuove sfide ambientali. Fino ad oggi è mancata, da parte dell'amministrazione, la volontà di dare questa direzione, in questo come in molti altri ambiti. Ma se il consiglio comunale non stabilisce per tempo le regole, gli obiettivi e le finalità delle alleanze di Agsm, rischiamo di dover ricorrere all'ennesima decisione dell'ultimo minuto, presa di fretta, con danni gravi per l'azienda e per la città».
Anche il consigliere regionale veronese Stefano Valdegamberi è intervenuto sull'argomento. «La totale mancanza di trasparenza di queste operazioni che, si vocifera, dovranno concludersi non oltre il prossimo mese di aprile, è l'elemento che suscita i maggiori sospetti - scrive Valdegamberi - Primo dubbio: a cosa dovrebbe servire questa aggregazione? Dovrebbe essere un'operazione a totale vantaggio dei veronesi, con utili e dividendi per il Comune e grandi risparmi in bolletta per i cittadini. Ne siamo proprio sicuri? Agsm finora ha applicato tariffe più vantaggiose ai cittadini rispetto ad A2A. Allora perché dovremmo aggregarci? Per far pagare ai veronesi bollette più care? Non è forse l'unico vero obiettivo di A2A quello di accaparrarsi il ghiotto pacchetto clienti di Agsm? Perché operazioni simili fatte negli anni da parte di A2A sul territorio nazionale, svanite le promesse iniziali, hanno ricevuto più lamentele che consensi dai rispettivi amministratori locali? L'invito quindi è alla riflessione e alla prudenza prima di consegnare nelle mani altrui questo ultimo patrimonio dei veronesi».

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