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Economia Centro storico / Via Giuseppe Mazzini

Saldi, la crisi congela lo shopping: solo il 17% spenderà qualcosa

Secondo un sondaggio della Confesercenti caleranno drasticamente gli acquisti e la spesa pro-capite. Il presidente del settore Moda, Banchini: "Si rischia la chiusura di centinaia di imprese"

Saldi estivi? I veronesi, nella morsa della crisi economica, rimangono freddi. Questo, in estrema sintesi, il risultato dell’indagine di Confesercenti Verona, effettuata su un campione di consumatori residenti a Verona e Provincia nei giorni scorsi. Solo il 17% del totale degli intervistati, infatti, ha risposto che sicuramente effettuerà acquisti nel periodo dei saldi, che inizieranno ufficialmente domenica 7 luglio, a fronte di un 23% che non acquisterà e un 58% che lo farà solo se troverà occasioni interessanti: "Siamo di fronte alla prova che la crisi dei consumi è una realtà e che sta colpendo forte il settore della moda – ha spiegato Silvano Meneguzzo, Presidente di Confesercenti Verona –. Negli ultimi anni la quota di persone che dichiaravano di aspettare i saldi e che avrebbero acquistato superava ampiamente il 50%, oggi, invece, la maggior parte non pensa minimamente di visitare i negozi, aspettando tempi migliori". Per il 43,6% degli intervistati, inoltre, i saldi estivi non suscitano nessun sentimento positivo in chiave di possibile risparmio: "Non si tratta più aspettare i saldi per effettuare l’acquisto di qualità – ha proseguito Meneguzzo – qui si parla proprio di un completo disinteresse del consumatore, che non può più permettersi nemmeno di comprare a prezzo ribassato".

SPESA MEDIA - In questo senso risulta ancor più chiaro valutando la spesa media che ogni consumatore dichiara di voler spendere per questi saldi: si è passati dai 235 euro dello scorso anno ai 160 del 2013. Altro dato assai preoccupante riguarda la tipologia di esercizio dove questo 17% si recherà per effettuare i propri acquisti. Potendo scegliere tra il negozio di vicinato del centro storico, l’outlet, il mercato ambulante e il centro commerciale, ben il 74,4% si recherà in proprio nei centri commerciali, abbandonando, di fatto, le attività delle città: "Non è un caso che molti negozi del centro, anche nel paese in cui risiedo in provincia di Verona, stiano chiudendo, impoverendo il territorio e le numerose famiglie che potevano contare su un lavoro in quelle attività – ha commentato Roberto Bianchini, presidente provinciale della Federazione italiana settore Moda di Verona –. Ormai si è consolidata nel consumatore l’idea che il principale luogo per poter fare acquisti sia il centro commerciale, strutture che vengono continuamente agevolate dalle normative statali a scapito dei centri storici e delle città. Questi dati sono la prova del decadimento che stanno vivendo le nostre città".

PREZZI "STRACCIATI"? LA LISTA DEGLI OUTLET DELLA PROVINCIA

SHOPPING DEI DESIDERI - Tra gli acquisti più gettonati possiamo trovare le t-shirt (26,2% sul totale degli acquisti), le camicie (23,8%) e le calzature (22,6%). Più indietro vestiti e capi spalla (15,5%), accessori e pelletteria (4%) e costumi (2%). Al di là dei numeri impietosi di questi saldi estivi, che se verranno confermati daranno il colpo di grazia al settore della moda già profondamente in crisi, restano irrisolte anche le consuete problematiche relative alla normativa, che secondo i vertici di Confesercenti Verona, deve essere rivista al più presto: "Partire con i saldi in piena stagione è da sempre un grosso problema. Significa vendere sottoprezzo la merce acquistata in funzione della stagione stessa, in particolare quest’anno in cui l’estate tarda ad arrivare – ha concluso Bianchini – quindi, in poche parole, già si è venduto pochissimo e quel poco che si riuscirà a vendere lo si farà a prezzo scontato. Di questo passo saranno sempre meno gli imprenditori che si potranno permettere di lavorare in perdita e la conseguenza, se non sarà la chiusura, sarà il ridimensionamento del personale e quindi un costo sociale. Occorre intervenire in maniera drastica, legiferando a livello nazionale su date uguali per tutti e che siano realmente a fine stagione".

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