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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Annunciato lo sciopero dei benzinai: «Su di noi "un'ondata di fango"»

«Il governo aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati», recita la nota di Faib-Confesercenti, Fegica, Figisc-Confcommercio

Nonostante il leggero calo rispetto ai picchi dei giorni precedenti, non si placano le polemiche attorno al prezzo della benzina e alle misure adottate in merito dal Governo Meloni, reo di non aver previsto un nuovo sconto sulle accise, mentre è stato avviato un percorso per maggiore trasparenza e controlli più serrati. 
È stato chiesto un incontro con l'Esecutivo per fare il punto sulla situazione dai gestori delle stazioni di servizio che aderiscono a Faib-Confesercenti, Fegica (Federazione italiana gestori carburanti e affini) e Figisc-Confcommercio, che nel frattempo hanno annunciato uno sciopero, che si svolgerà dalle ore 19 del 24 gennaio alle ore 7 del 27 gennaio. 

«Il governo aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati. È stata avviata contro la categoria una campagna mediatica vergognosa. Quindi è stato dichiarato lo stato di agitazione su tutta la rete e lo sciopero contro il comportamento del governo. Si preannuncia un presidio sotto Montecitorio», recita la nota di Faib-Confesercenti, Fegica, Figisc-Confcommercio. 
«Vengono beatificati i trafficanti di illegalità che operano in evasione fiscale e contributiva e che sottraggono all'erario oltre 13 miliardi di euro l'anno. Per porre fine a questa "ondata di fango" contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità, le associazioni dei gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della categoria, su tutta la rete; di avviare una campagna di controinformazione sugli impianti e proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023, una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio. L'impressione che la categoria ha tratto da questa vicenda è quella di un esecutivo a caccia di risorse per coprire le proprie responsabilità politiche, senza avere neppure il coraggio di mettere la faccia sulle scelte operate e ben sapendo che l'Agenzia delle Dogane, il Mimit, e l'Agenzia delle Entrate hanno, già oggi, la conoscenza e la disponibilità di dati sul movimento, sui prezzi dei carburanti e sull'affidabilità delle comunicazioni giornaliere rese dalla categoria. È un imbroglio mediatico al quale le organizzazioni di categoria intendono dare risposte con la mobilitazione dei gestori».

Nella comunicazione alla Commissione di Garanzia dell'Attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali le organizzazioni parlano di «azioni politiche irresponsabili e di inusitata gravità nei confronti di una intera categoria di onesti operatori economici che basano la loro attività su un margine fisso pro litro di 3 centesimi lordi al litro, garantendo allo Stato, a proprio rischio e pericolo, in alcuni casi della vita, un introito di circa 40 miliardi l'anno di gettito».

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