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Economia

Saldi, Confesercenti alza la voce: "Sono giusti"

Il presidente Tonini sulla data posticipata: "I problemi emergono dalla grande distribuzione"

"I saldi posticipati non sono la causa di tutti i mali". Così Fabrizio Tonini, direttore di Confesercenti Verona, risponde alle accuse mosse dalla Federdistribuzione, secondo cui c’è stato un flop per quel che riguarda le vendite del mese di luglio rispetto allo scorso anno, proprio a causa dello spostamento in avanti della data di inizio: "Siamo perfettamente a conoscenza del fatto che la grande distribuzione vorrebbe avere saldi durante tutto il tempo dell’anno, ma non permetteremo che questo avvenga, a scapito della piccola e media impresa. Non è ammissibile che tutta la stagione sia incentrata su questo particolare periodo, quando in realtà dovrebbe servire a svuotare i fondi di magazzino per poter rinnovare la merce. Se calo c’è stato, questo è dovuto ad altri fattori, in primis alla crisi economica che ha rallentato i consumi. Infatti dai dati in nostro possesso non ci risulta che nelle regioni limitrofe ci sia stato un grosso successo dei saldi e gli operatori stessi hanno denunciato questa situazione di stallo dei consumi".

Secondo l’associazione di categoria la strada intrapresa dall’assessore regionale Isi Coppola è quella giusta, anche se diventa indispensabile una reale concertazione con le regioni vicine: "Sui saldi occorreva un giro di vite importante e la Regione si è mossa in questo senso – ha proseguito Tonini -. La soluzione ai problemi del comparto dell’abbigliamento, infatti, non è aumentare i periodi di vendite promozionali, ma ridimensionarle, in modo da riportare anche il consumatore ad utilizzare i saldi per quello che dovrebbero essere, ossia uno svuotamento dei fondi di magazzino. Invece succede sempre più spesso che alcune imprese si riforniscano proprio in vista di questo periodo, tagliando su un prezzo precedentemente molto alto per raggiungere la cifra voluta. Tutto questo va a scapito del consumatore e della piccola impresa, la quale non ha la forza economica per contrastare le grandi catene di vendita. Occorre invece tornare ad ottenere la fiducia dei consumatori con prezzi concorrenziali già nel normale periodo stagionale e far tornare negli ultimi giorni della stagione le vendite delle vere occasioni, come avviene in altri Paesi europei confinanti".

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