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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Orientamento scolastico, il Romano Guardini "adottato" dalla All Assistance

L'azienda locale impegnata nel turismo ha scelto di investire nei ragazzi della scuola superiore per attrarre giovani talenti, grazie alla collaborazione con Osm Edu

L'istituto scolastico Romano Guardini di Verona è la prima scuola superiore in città ad offrire la specializzazione nel campo del turismo. E All Assistance, una società veronese che assiste i turisti stranieri in Italia per qualsiasi imprevisto di natura medica e tecnica sul territorio nazionale, ha scelto di adottarla.
L'azienda darà il via a un progetto per attrarre giovani talenti quali futuri collaboratori, grazie alla collaborazione con Osm Edu, realtà dedicata all’orientamento formativo dei giovani adolescenti. Una partnership che si traduce nella volontà di usufruire dello strumento Osm Talent, un questionario di 50 domande sulle soft skills, studiato appositamente per i ragazzi dai 14 ai 22 anni, che consente di individuare le loro attitudini e comprendere quali talenti hanno spazio di miglioramento, al fine di aiutare gli studenti dell'istituto a conoscere punti di debolezza su cui lavorare e predisposizioni per dare il via ad un percorso di valorizzazione del loro potenziale.

«Fare impresa oggi significa connettersi col proprio territorio, saper stringere relazioni di valore ed essere capaci di attrarre talenti - ha spiegato Corrado Troiano, fondatore di Osm Edu - Il rapporto con gli studenti delle superiori è fondamentale per definire il futuro delle aziende, poiché questa è la popolazione che determinerà il prossimo mercato del lavoro. Individuare le loro esigenze, instaurare un dialogo costruttivo e supportarli in una formazione scolastica che offra non solo conoscenze, ma che li aiuti anche a trovare la propria strada personale e professionale, è un processo strategico per attrarli un domani nelle imprese e sviluppare, a lungo termine, il proprio business».

La prima fase del progetto è avvenuta a gennaio, quando gli studenti hanno ricevuto il questionario. In quella giornata è stata realizzata anche una presentazione dell’iniziativa alla scuola per illustrarne le finalità ai genitori e ai ragazzi. Successivamente, è stato organizzato un corso in classe per aiutare i ragazzi a leggere le specifiche del proprio profilo attitudinale emerso dal questionario al quale hanno risposto.
È stato in seguito organizzato un evento a scuola per permettere agli studenti di incontrare i fondatori di All Assistance per conoscere meglio il settore imprenditoriale e porre domande specifiche di management. È stato infine previsto un momento di restituzione anche ai genitori, occasione per fornire loro gli strumenti di supporto per la comprensione dei profili attitudinali dei loro figli.

Tra i risultati emersi dal questionario, alla domanda "Quali sono gli ingredienti per vivere una vita felice?", le risposte sono state: stare bene con sé stessi; potersi dedicare alle attività che si amano; credere in noi stessi e avere qualcuno che crede nelle nostre capacità; avere accanto qualcuno che si ama; non sentirsi sotto pressione; amare il lavoro scelto. «Il questionario aiuta i ragazzi a capire per quale professione sono maggiormente portati in base alle loro caratteristiche personali e su quali talenti hanno spazi di ulteriore miglioramento. Al termine della compilazione, ogni studente ha ricevuto un grafico che mostra i propri talenti, quelli già potenziati e quelli in via di sviluppo», ha spiegato Annalisa Querzola, consulente Osm Edu.
In particolare, la necessità di conoscere sé stessi, definita dal questionario quale "talento bianco", è emersa maggiormente fra le classi seconda e terza, ossia la fascia di età fra 15 e 16 anni, periodo nel quale inizia l’adolescenza e avviene il distaccamento dalla figura genitoriale con una propensione a ricercare la propria identità. In generale, l'attitudine alla disciplina, chiamato il "talento marrone" è risultato essere un parametro alto per ciascuna delle classi interessate. Il desiderio di acquisire conoscenze specifiche, "talento arancione", ha avuto un risultato mediamente alto, se valutiamo complessivamente le risposte di ogni studente. L’attitudine alla responsabilità, e prendersi carico personalmente di compiti e oneri, il "talento verde", caratterizza in particolare le classi prime, seconde e terze, ed è invece meno sentito dalle quarte e quinte. «Mettere in contatto diretto la quarta e la quinta con il mondo del lavoro è stato significativo. Con loro, che a breve si interfacceranno con le responsabilità legate alla sfera lavorativa, è importante e quasi urgente discutere di temi quali la causatività, che li rende gli unici protagonisti della loro vita», ha concluso Querzola.

E la condivisione con i genitori delle attitudini dei propri figli ha un ruolo importante per la crescita. Diventa fondamentale che i ragazzi siano spronati a compiere scelte in autonomia e che le famiglie non decidano per loro e non traccino per loro strade lontane dalle passioni e predisposizioni emerse. Questo è il motivo per il quale il progetto è terminato con un incontro con i genitori. Ai genitori dei 60 studenti coinvolti sono state poste delle domande tra le quali: quali sono le difficoltà principali che sta riscontrando nelle vesti di mamma o papà, o ancora qual è l'obiettivo educativo primario della scuola nei confronti dei ragazzi? È stato chiesto se hanno mai sentito parlare delle soft skills, le competenze trasversali e se ritengono che i programmi ministeriali siano mancanti per quanto riguarda i saperi non nozionistici. E da ultimo, quali doti e attitudini inaspettate sono emerse dal questionario relative ai loro figli. In generale alto è stato l’entusiasmo delle famiglie per quest’esperienza e, in particolare, per la possibilità di condividere quanto vissuto dai ragazzi. In tanti hanno risposto di ritenere questa iniziativa molto utile per la crescita e lo sviluppo dei giovani.

Tra le problematiche più condivise, invece, la difficoltà a parlare con i figli che poco si confidano, a motivarli allo studio, ad approfondire i loro interessi culturali e a investire nelle loro competenze. In questo, è emerso quanto l’esperienza proposta possa essere di supporto. La mancanza di analisi della società, uno studio di quanto accade, uno sguardo debole sull’attualità sono alcune delle lacune che le famiglie, la maggior parte delle quali non a conoscenza di cosa fossero le competenze trasversali prima di questa opportunità, vedono nei percorsi ministeriali. Di fronte alla lettura dei questionari dei ragazzi, i genitori hanno avuto la possibilità di avvicinarsi ai loro figli, capirne attitudini e desideri e avere così in mano uno strumento importante per aiutarli con maggiore consapevolezza ad avvicinarsi al futuro e al mondo del lavoro.

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