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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Economia veronese oltre le aspettative: +5,2% il valore della produzione industriale a marzo 2022

Ottimi risultati per questo inizio anno in particolare per l’export che registra aumenti a doppia cifra, sia per la componente europea (+13,9%) che per quella extra-ue (+11,4%)

Nei primi tre mesi del 2022 la produzione a Verona aumenta del 5,2%, superando le previsioni che la davano a +3,7%. Lo rende nota un'analisi di Confindustria Verona. In linea anche le previsioni per il secondo trimestre che segnano un incremento del 5,7%. Avanzano spedite le vendite, che continuano a crescere a ritmi molto sostenuti. In particolare, l’export registra aumenti a doppia cifra, sia per la componente europea (+13,9%) che per quella extra-ue (+11,4%), superando i valori raggiunti nel 4° trimestre del 2021. Bene anche le vendite nazionali (+7,5%). Boom per gli ordini, che salgono del 13,4% sorprendendo alla luce delle previsioni che non superavano il 5% (ordini IT +4,7%; ordini ES +3,3%). L’85% delle aziende dichiara prospettive di lavoro a medio e lungo termine (77% nella scorsa rilevazione).

Il contesto e lo scenario internazionale iniziano a lasciare qualche piccolo segnale. In particolare, si registra un peggioramento della situazione per i pagamenti, raddoppia rispetto allo scorso trimestre il numero delle imprese che ne segnala un ritardo e diminuiscono le imprese che segnalano una liquidità buona o normale (87%). Prosegue il trend rialzista dei prezzi delle materie prime, che sta colpendo anche le imprese veronesi con un aumento del 23,3% (superiore a quello registrato a fine 2021 che era pari a +16%). I rincari vengono assorbiti in gran parte dalle imprese, i prezzi dei prodotti finiti infatti crescono in misura più contenuta (+11%). Infine è in lieve diminuzione il numero di imprese che dichiara una produzione in aumento (56%) Fatturato in aumento per il 60% delle imprese di servizi, in rallentamento rispetto alla precedente rilevazione.

Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Verona, commenta così i dati appena illustrati: «Seppur in rallentamento rispetto alla fine d’anno, la produzione industriale veronese cresce ancora in modo sostenuto, con risultati decisamente buoni per vendite ed ordini, iniziamo però a cogliere qualche lieve segnale di incertezza ed un calo della fiducia con una diminuzione degli imprenditori che hanno in programma di crescere i propri investimenti. Pesano in particolare i prezzi dell’energia che a marzo avevano toccato livelli altissimi e lo scoppio della guerra in Ucraina. Purtroppo, all’orizzonte ancora non si colgono schiarite e se da una lato i dati forniti da Prometeia attraverso la piattaforma Appia indicano in aprile un alleggerimento dei prezzi dell’energia con il gas naturale e il petrolio che sono arretrati dai massimi di marzo, pur mantenendosi su livelli ancora elevatissimi, dall’altro stiamo registrando un incremento di numerose altre commodity (tra cui plastiche, cotone, acciai, cellulosa e molte commodity agricole)».

Il presidente Raffaele Boscaini ha poi aggiunto un'ulteriore considerazione in merito al conflitto in Ucraina: «La situazione internazionale si sta ulteriormente complicando con il conflitto russo-ucraino su cui è estremamente difficile fare previsioni e che sta mettendo a rischio gli approvvigionamenti di grano, che potrebbe incidere fortemente sulle imprese e sulle famiglie. Anche la situazione cinese, con l’inseguimento di politiche covid zero, sta generando tensioni sui traffici marittimi mondiali. A fronte perciò di numeri estremamente positivi dobbiamo dimostrarci cauti e realisti per il futuro. Sono certo che le nostre imprese possano contare sulle risorse giuste per fronteggiare una situazione complessa, ma sicuramente non ci troviamo davanti una discesa ma siamo ai piedi di una salita», ha concluso il presidente di Confindustria Verona.

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