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Economia San Pietro in Cariano / Via Valpolicella

Vini Valpolicella. Blocco degli impianti fino al 2019 per controllare l'offerta

La Regione ha accolto la proposta del Consorzio di tutela per bloccare l'aumento di terre coltivate a vigne, per non eccedere nella produzione e mantenere remunerativa la filiera

La Regione Veneto ha accolto la proposta del Consorzio tutela vini della Valpolicella e ha prorogato il blocco degli impianti nell’area fino al 2019. La misura era stata richiesta per limitare l’offerta sul mercato e mantenere la redditività del comparto.

"L’aumento del 15% delle vigne iscritte alle denominazioni vini Valpolicella dal 2010 ad oggi e la prospettiva di ulteriori 533 ettari che entreranno in produzione nei prossimi due anni ci hanno convinto - ha spiegato Christian Marchesini, presidente del Consorzio di tutela - a chiedere alla Regione Veneto la prosecuzione della sospensione temporanea dell’iscrizione dei vigneti allo Schedario Viticolo Veneto".

Secondo l’ente di tutela è necessario non aumentare la superficie coltivata per mantenere, in base a giacenze e imbottigliamenti, un trend stabile dei volumi immessi al consumo che sia sostenibile da parte degli attuali canali di vendita con conseguente stabilità sia dei prezzi sia degli standard qualitativi. La situazione di mercato non è preoccupante, tuttavia l’ulteriore prossimo aumento dell’offerta va gestito per tutelare la remuneratività della filiera. Per questo l'attuale misura prevede anche un’ulteriore riduzione della deroga all’impianto prevista per chi già possiede ettari in Valpolicella, che passa da 1 ettaro a mezzo ettaro una tantum durante tutto il periodo di vigenza della misura.

"Grazie al successo dei vini della denominazione Vini Valpolicella - spiega Olga Bussinello, direttrice del Consorzio - le vigne sono aumentate del 45% dal 2000 al 2015, passando da 5.229 a 7.596 ettari, e la produzione totale di uve di oltre il 55%, da 534.451 a 831.556 quintali. Il livello attuale di rivendicazione della denominazione è prossimo al limite massimo e quindi, salvo che in annate meteorologicamente avverse, avremo comunque un aumento di produzione".

L’intervento richiesto alla Regione non ha trascurato di valutare i volumi di export e l’andamento dei consumi nei principali mercati, in particolare negli Stati Uniti, Gran Bretagna e Italia, dove emerge un andamento stabile nel breve e medio periodo per le vendite. Sul fronte della promozione all’estero, il Consorzio è impegnato sia in Paesi dove è necessario consolidare il mercato sia in quelli in cui serve aprire nuovi sbocchi commerciali. Un impegno forte che ha portato recentemente i vini Valpolicella ad eventi organizzati negli Stati Uniti, Austria, Canada, Taipei e Shangai, e a fiere internazionali in Germania ed Hong Kong, oltre che in degustazioni organizzate in tutta Italia.

"Riteniamo molto importante - prosegue Marchesini - condividere in questi mesi con i grandi imbottigliatori l'andamento dei mercati per affrontare con intelligenza e lungimiranza le prossime vendemmie, iniziando da quella 2016. Inoltre contiamo su una presa di coscienza da parte degli imbottigliatori fuori zona, autorizzati dal Ministero e inseriti nel sistema di tracciabilità, che anche su di loro incombe la responsabilità della qualità di ciò che immettono in commercio, ancorché molti di loro non hanno un rapporto diretto con il Consorzio e quindi con il territorio".

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