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Economia Santa Lucia e Golosine / Via Sommacampagna

Poca concorrenza da Sud Italia e Spagna, buone prospettive per il melone veronese

Andrea Lavagnoli, presidente di Cia Verona: «Si dovrebbe poter contare su una finestra favorevole per la collocazione del prodotto a partire dal 15-20 giugno, non essendoci produzioni in grado di interferire con i nostri raccolti»

È partita male la raccolta dei meloni nel Sud Italia, dove sono pagati 20 o 25 centesimi al chilo ai produttori. Ma le temperature in aumento fanno ben sperare i frutticoltori veronesi, che hanno da poco iniziato la raccolta.

«Ci sono buone aspettative per il melone precoce - ha sottolinea Andrea Lavagnoli, presidente di Cia Verona - Ciò essenzialmente per i seguenti fattori: l’esaurirsi della provenienza dei meloni dalla Sicilia; l’aumento delle temperature che incide positivamente sulla domanda; l’assenza di una concorrenza significativa del prodotto estero, in particolare proveniente dalla Spagna; e l'attesa di un prodotto di buona qualità proveniente dalle nostre produzioni. Si dovrebbe poter contare su una finestra favorevole per la collocazione del prodotto a partire dal 15-20 giugno, non essendoci produzioni in grado di interferire con i nostri raccolti. Rimane il problema relativo alla ricerca di varietà innovative rispetto a quelle utilizzate finora che si riducono sostanzialmente alle varietà "Talento" e "Macigno". Perciò auspichiamo che si approvi quanto prima la legge sulle "tecniche di evoluzione assistita", utilizzando il materiale genetico della specie».

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