Prestiti d'onore, dall'universit arriva il convegno
Lobiettivo di comprendere quali sono le migliori azioni per offrire opportunit europee
“Pre-occuparsi di ... occuparsi. esiti e prospettive di una ricerca sui prestiti d'onore” è il titolo del convegno che si terrà lunedì 5 dicembre nella chiesa di San Pietro in Monastero promosso dal dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Verona e dal Miur – Ufficio scolastico regionale per il Veneto. Un interessante appuntamento in cui saranno illustrati i risultati di una recente ricerca dell’ateneo scaligero e finanziata dalla Banca Europea degli Investimenti che ha indagato sui fattori che determinano la scelta di proseguire gli studi iscrivendosi all’università e la domanda dei prestiti d’onore in Italia.
Un’indagine che ha coinvolto un campione di 2700 studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori del Veneto e un campione di 3600 studenti delle varie università italiane. La ricerca, coordinata da Federico Perali, ordinario di Politica Economica, è stata curata da Federica Barzi dottoressa di ricerca dell’ateneo scaligero, da Luisa Ferreira e da Hubert Strauss della Banca Centrale Europea in collaborazione con Stefano Quaglia dell’Ufficio scolastico della Regione Veneto e di Laura Donà e Nadia Dallago dell’Ufficio scolastico provinciale.
L’obiettivo è di comprendere quali sono le migliori azioni per offrire ai giovani, anche attraverso l’introduzione dei prestiti d’onore, le stesse opportunità formative a livello universitario di cui godono gli studenti europei e di ricavare suggerimenti utili per migliorare l’attuale offerta del servizio. La ricerca identifica gli ostacoli finanziari o di altra natura incontrati dai giovani nell’accedere ai prestiti e offre prescrizioni utili ai decisori pubblici su come superare le barriere all’accesso. Lo studio, inoltre, descrive i fattori che influenzano le prestazioni scolastiche sia di studenti delle scuole superiori sia universitari e i motivi che determinano la scelta di proseguire negli studi o di cercare lavoro. I risultati ottenuti rivestono particolare interesse per le politiche sull’istruzione per quanto riguarda sia la Regione Veneto sia il territorio nazionale.