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Il Pd attacca sui numeri del Catullo: "Un disastro e il piano di rilancio è irrealistico"

Il deputati Vincenzo D'Arienzo e il capogruppo in comune Michele Bertucco, hanno presentato uno studio realizzato grazie alle fonti offerte da www.assaeroporti.com e www.assaereo.it, sul traffico passeggeri nel Nord Italia e la sua evoluzione

Nel 2007 l'aeroporto Catullo registrò il picco massimo di passeggeri dal 1998 al 2015, raggiungendo la considerevole cifra di 3 milioni e mezzi di persone, 735mila in più rispetto al 2014, periodo nel quale la sua quota di mercato, come riporta L'Arena, si è ridotta di oltre il 61 per cento, di cui il 20 perso fra 2012 e 2015, rispetto agli altri scali aeroportuali di Venezia, Bergamo, Treviso, Brescia e Bologna. Questi dati sono stati forniti dal deputato del Pd Vincenzo D'Arienzo e dal capogruppo dei Democratici in comune Michele Bertucco, che si sono resi protagonisiti di uno studio realizzato grazie alle fonti offerte da www.assaeroporti.com e www.assaereo.it, sul traffico passeggeri nel Nord Italia e la sua evoluzione, concludendo che il piano di rilancio presentato sarebbe irrealistico. La replica giunta ai microfoni de L'Arena, porta la firma di Paolo Arena, il presidente del Catullo che solamente un mese fa ha lanciato il nuovo piano per sviluppare il traffico dello scalo aeroportuale scaligero: "Le preoccupazioni espresse dal Pd non tengono conto del miglioramento oggettivo del conto economico e della situazione finanziaria di Catullo Spa, oggi risanata e solida. La solidità economica della società era un obiettivo imprescindibile su cui fondare la crescita". Ma D'Arienzo e Bertucco incalzano sulle pagine del quotidiniano veronese, mostrando come nel 1998 Venezia avesse 1,8 volte il numero dei passeggeri del Catullo, Bologna l'1,5, Bergamo lo 0,3, Treviso lo 0,1, mentre stando alle stime nel 2015 il capoluogo lagunare "avrà 3,3 volte quelli del Catullo, Treviso una, Bologna 2,6 e Bergamo 4,6 volte". I Democratici quindi rilevano che "le tendenze negative verranno confermate, alla fine dell'anno i passeggeri in meno rispetto al 2007 rischiano di diventare 967mila. La quota di mercato detenuta nell'ambito del bacino di aeroporti considerato è crollata, per Verona, dal 16 per cento del 2007 al 10 del 2014 e rischia di ridursi a un misero 8 per cento a fine 2015. Le stime del 2015, dunque, dicono che in termini economici e occupazionali, considerando anche l'indotto che beneficia del traffico aereo, questi numeri significano una perdita stimabile in circa 400 milioni e di 750 posti di lavoro. Un disastro". 
Sempre secondo lo studio presentato da D'Arienzo e Bertucco, il bacino tenuto in considerazione fino ad ora, ha visto complessivamente aumentare il numero di passeggeri di 1,3 milioni l'anno così ripartiti: Bergamo 583mila, Venezia 309mila, Bologna 209mila, Treviso 134mila, e Verona 44mila. I due esponenti del Pd precisano: "Scomponendo ulteriormente il dato scopriamo che fino al 2007 Verona riusciva ad attrarre in media 188mila passeggeri l'anno dal 2008 a oggi, invece, ne perde 120mila. Mentre Treviso, Bergamo e Venezia si organizzavano e lavoravano seriamente, Verona restata incantata ad ascoltare le favole rassicuranti raccontate da Tosi, Bortolazzi e Arena". I due esponenti del Pd poi proseguono: "Le recenti dichiarazioni della Catullo dicono di 4 milioni di passeggeri su Verona entro il 2018 ma a meno di eventi straordinari oggi imprevedibili queste previsioni non sembrano realistiche in quanto ci sarà da recuperare un divario di circa 1,5 milioni di passeggeri in tre anni, con una media costante di circa mezzo milione all'anno. Adesso partiranno i nuovi voli di Ryanair e Volotea, ma ci vorrà tempo per risalire. Il piano di rilancio è di 66 milioni, ma dal 2000 a oggi ne sono stati spesi 40 infrastrutture, il che non basta. Servono soprattutto nuovi collegamenti a supporto dello sviluppo del territorio, così come prevedono, tra l'altro, gli atti di affidamento della concessione quarantennale stipulati fra ministeri, Enac e Catullo spa. Su questo il gruppo consiliare del Pd chiederà la convocazione di una commissione consiliare comunale urgente". 

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