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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Paolo Arena traccia la rotta "No a cattedrali nel deserto"

La Provincia cerca i soldi per l'aumento di capitale del Catullo. Miozzi: "Le stiamo provando tutte"

Paolo Arena, presidente della società di gestione Catullo, non ha un compito facile davanti a sé. E' costretto a fare i conti con il tempo che stringe. Se la data di presentazione del nuovo piano industriale a tutti i soci è slittata di qualche giorno rispetto al 31 ottobre, anche la scadenza per la terza tranche dell'aumento di capitale da parte dei soci pubblici aderenti deve fare i conti con le poche risorse. La Provincia di Verona, bloccata suo malgrado dai paletti imposti dal patto di stabilità, si sta muovendo per riuscire a trovare il modo di partecipare. I legali stanno cercando di capire se sia possibile sottoscrivere una sorta di "caparra", pagabile a 60 giorni, che permetterebbe di arrivare fino a gennaio 2012, quando finalmente si potranno aprire di nuovo i cordoni della borsa. Perché i soldi ci sono, ma non si possono spendere.

Le norme non permetterebbero un semplice rinvio del pagamento. Perché altri soggetti interessati che hanno già dichiarato la loro disponibilità ad accaparrarsi le quote inoptate dalla Provincia verrebbero danneggiati. "Stiamo provando tutte le vie legali per partecipare allo sviluppo di un'infrastruttura che riteniamo fondamentale per il territorio - dichiara il presidente della Provincia Giovanni Miozzi - i miei tecnici sono al lavoro per capire di quale cifra si parla e per trovare una via d'uscita".

L'altra corsa contro il tempo riguarda la presentazione del piano di sviluppo, prevista per i primi giorni di novembre. In questo caso i soci bresciani premono per mantenere il traffico passeggeri anche nello scalo di Montichiari. "Non ci saranno problemi - spiega Paolo Arena - non vogliamo costruire cattedrali nel deserto. La nostra filosofia è avere un aeroporto unico con due piste". Montichiari non verrà lasciata indietro, quindi. "D'altronde lo sviluppo del Gabriele D'Annuzio era presente anche nel Piano originario - assicura Arena - stiamo lavorando giorno e notte, perché sessanta giorni per prepararlo sono veramente molto pochi".

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