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Economia Villafranca di Verona / Corso Garibaldi

L'impresa agricola di 5 sorelle veronesi tra sostenibilità e transizione ecologica premiata all'Oscar Green Veneto

Le cinque sorelle Tovo premiate per la loro impresa diretta alla coltivazione di riso combinando i principi della tradizione alle innovazioni tecnologiche 4.0

La provincia di Verona sale sul podio dell’Oscar Green Veneto e conquista il premio, in rosa, per la sostenibilità e la transizione ecologica. Al concorso di Coldiretti per valorizzare l’innovazione giovanile, svoltosi a Lugo di Vicenza, hanno trionfato cinque sorelle capitanate da Silvia Tovo con la loro impresa agricola che ha sede a Villafranca di Verona. L’azienda Meracinque coltiva riso Carnaroli nel rispetto dell’intero ecosistema combinando i principi della tradizione alle innovazioni tecnologiche 4.0 per ottimizzare la qualità del raccolto. Nasce così il primo riso Micro Natural® fatto invecchiare per un anno ed essiccato a basse temperature con gas naturale. Il risultato è un riso di eccelsa qualità, apprezzato dai gourmet ed esperti culinari, valorizzato da un packaging emozionale e al 100% compostabile, senza il rilascio di alcuna microplastica nell’ambiente.

Oscar Green Veneto - 2021

Salutati dall’assessore regionale al territorio Cristiano Corazzari, dal sindaco Loris Dalla Costa e dal presidente regionale di Coldiretti Daniele Salvagno gli ottanta concorrenti dell’Oscar Green di Coldiretti Veneto hanno partecipato in Villa Godi Malinverni -  prima dimora progettata dall’architetto Palladio - a Lugo di Vicenza alla finale che ha decretato i vincitori suddivisi in sei categorie: Campagna Amica, Impresa 5.Terra, Creatività, Fare Rete, Noi per il sociale, Sostenibilità.

Al concorso, con le loro idee innovative, hanno partecipato, oltre alle sorelle Tovo, anche nove giovani imprenditori scaligeri. Giovanni di Marzo di Lazise che si occupa di viticoltura biodinamica per abbattere l’impatto ambientale; Stella Aldrighetti di Valgatara che produce una bollicina metodo classico con le uve tipiche della Valpolicella come Corvina, Corvinone e Rondinella. Emanuele Cambioli di Verona è il fabbro che è diventato contadino; Enrico Rama che alleva alpaca a Selva di Progno per la serenità delle persone con cui vengono a contatto. Francesco Tamellin di Soave che nell’agriturismo di famiglia utilizza solo energia rinnovabile cosicché la struttura è energeticamente autosufficiente. Giorgio Roveggia a Veronella ha una fattoria sociale che accoglie donne in stato di disagio anche psichico; Daniele Marconi a Sant’Anna d’Alfaedo alleva mucche per ottenere il Latte Fieno STG Biologico certificato. Mattia Antoniazzi di Legnago che coniuga agricoltura e fitness, Daniele Righetti che coltiva piante carnivore a Fumane; Giselda Romina Gimenez che ha un allevamento di cani e crea percorsi di conoscenza degli animali; Andrea Tamellin di Soave che ha fatto dell’accoglienza dei turisti in agriturismo la sua forza con una piscina di acqua salata e Alberto Zanini di Boscochiesanuova che con una cooperativa ha realizzato un impianto a biogas a disposizione delle aziende agricole limitrofe per l’economia circolare.

La consegna dei premi è stata anticipata da un talk show moderato dalla giornalista Nicoletta Masetto sul tema: "Il valore del bene terra nella transizione ecologica" su cui si sono confrontati il teologo Don Giorgio Bozza, l’assessore regionale istruzione e lavoro Elena Donazzan e la delegata nazionale di Giovani Impresa Veronica Barbati con il contributo a distanza di Catia Bastioli amministratore delegato di Novamont esperta di bioeconomia.

«Suolo agricolo, una questione strategica – ha sottolineato Alex Vantini leader degli under 30 di Coldiretti Veneto e Verona – confermando che in sala, solo in questa occasione, ottanta candidati con una media di 20 ettari aziendali ne presidiano, almeno, 1600 circa». Secondo i dati elaborati dal Programma di Sviluppo Rurale i 2mila neoimprenditori insediatisi durante il quinquennio di finanziamento hanno investito 300 milioni di euro per migliorare le performance aziendali. In termini di dimensione economica emerge che le imprese agricole guidate in Veneto dagli under 40 sfiorano una dimensione economica pari a 250.000 euro, contro 80.000 euro della media italiana. Il divario, però, salendo per classi di età, diminuisce notevolmente, a significare che le realtà condotte da giovani sono più dinamiche.

Durante il dibattito, i relatori hanno ripreso il concetto della tutela del suolo evidenziando che un territorio coltivato e sicuro è un valore non solo estetico per la comunità ma anche economico per le zone interne e lo sviluppo turistico.  «Sappiamo che per tutelare l’ambiente dobbiamo imboccare la strada della cosiddetta ‘transizione ecologica’ – ha spiegato Don Bozza - l’energia di cui abbiamo bisogno va reperita da fonti rinnovabili; non ci sono alternative. Dobbiamo evitare di cadere in quella “trappola morale” che ci obbliga a scegliere tra sviluppo e tutela dell’ambiente, lavoro e salute.  L’installazione di un impianto fotovoltaico su terreni agricoli, ad esempio, è certamente la scelta più economica per produrre energia rinnovabile, ma non sempre la migliore. Nessuno mette in dubbio l’utilità e l’importanza degli impianti fotovoltaici. Sembra, però, una contraddizione ricorrere ad una fonte di energia rinnovabile consumando un’altra risorsa non rinnovabile, il suolo».

«Il tema del suolo è molto urgente dato che è una risorsa non rinnovabile – ha testimoniato Catia Bastioli alla guida da 24 anni di Novamont,  azienda leader dove si guarda alla chimica organica come un mondo da scoprire per nuove innovazioni di materiali e di processi chimici - per produrne dieci centimetri servono duemila anni, mentre per distruggerlo bastano pochissimi minuti -  estremamente complessa da creare, dato che contiene un'infinità di microrganismi in interazione tra loro, fondamentali per il mantenimento del ciclo dei nutrienti». Un assist per Veronica Barbati che è entrata nel dibattito illustrando la mobilitazione che sta coinvolgendo tutti i giovani di Coldiretti da Nord a Sud dell’Italia. Con la petizione “Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo” i giovani agricoltori di Coldiretti propongono che le Regioni e gli enti locali identifichino nelle aree da bonificare nei fondi abbandonati, nelle zone industriali obsolete e sui tetti delle strutture produttive anche rurali, il luogo idoneo all’installazione di pannelli solari per la corretta produzione di energia da fonti rinnovabili. Sostegno alla formazione è stato dimostrato dall’Assessore Elena Donazzan che nelle sue competenze ha sempre colto l’effervescenza del settore agricolo sviluppando corsi ad hoc e qualifiche professionali su misura.

Nell’aprire la seconda parte del pomeriggio, ha portato un saluto Nicola Finco Vice presidente del Consiglio Veneto. L'iniziativa è sostenuta dal Consorzio AgriNordEst, da ForGreen Spa SB (compagnia che si occupa di sviluppo sostenibile e della vendita di energia pulita), dal Gruppo Maschio Gaspardo (multinazionale leader nella produzione di attrezzature agricole), dal Gruppo Cattolica Assicurazioni, da Sergio Bassan uno dei maggiori concessionari John Deere in Italia e da BRD Biogas Refinery Development srl di Cittadella (PD). Per la veronese ForGreen Spa SB l’Oscar Green 2021 è un evento sostenibile dal punto di vista ambientale. L'energia 100% rinnovabile prodotta dagli associati al progetto Energia agricola a KM0 (la prima comunità agro energetica italiana 100% rinnovabile) e i rispettivi barili di petrolio e delle tonnellate di C02 evitati, permettono di mitigare le emissioni di C02 che verranno generate dall'evento stesso. Inoltre la scelta di digitalizzare le comunicazioni e il materiale informativo divulgati ai partecipanti, contribuisce a ridurre il consumo di carta e inquinamento ambientale.

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