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Generali cala l'offerta per prendersi Cattolica, pagando 6,75 euro ad azione

Il consiglio di amministrazione del gruppo triestino ha approvato all'unanimità la promozione di un'offerta pubblica di acquisto

Oggi, 31 maggio, il consiglio di amministrazione di Assicurazioni Generali ha approvato all'unanimità la promozione di un'offerta pubblica di acquisto (opa) sulla totalità delle azioni di Cattolica Assicurazioni. Secondo il cda, l'operazione «consoliderà la posizione di Generali nel mercato assicurativo italiano, rafforzerà il suo posizionamento tra i principali gruppi assicurativi europei e accelererà la diversificazione del business».

Generali è pronta a pagare 6,75 euro per ogni azione di Cattolica, pari ad oltre il 40% in più rispetto alla media aritmetica, ponderata per i volumi scambiati, dei prezzi ufficiali delle azioni di Cattolica degli ultimi sei mesi. E già l'annuncio, diffuso questa mattina, ha fatto volare il titolo di Cattolica nella Borsa di Milano, le cui azioni hanno raggiunto sul mercato un valore superiore ai 6,75 euro offerti da Generali.
L'offerta fa leva sull'efficace avanzamento della partnership strategica stipulata tra Generali e Cattolica il 24 giugno 2020, e dovrebbe consentire ai clienti di entrambe le compagnie di beneficiare dell'ampia gamma di prodotti, dell’estensione delle reti di distribuzione e dell’integrazione di importanti tecnologie digitali.
Ma, dal punto di vista di Generali, l'offerta dovrebbe rafforzare anche Cattolica, di cui saranno tutelati l'identità, il legame storico di con il proprio territorio di origine e il brand. Generali, inoltre, ha assicurato che saranno valorizzate le esperienze di Cattolica con riferimento al settore agricolo-assicurativo, al terzo settore e alla bancassurance, in una logica di sviluppo e valorizzazione dell'attività.

Sull'opa di Generali, il consigliere comunale di Traguardi Tommaso Ferrari ha commentato: «Mentre la governance di Cattolica che ha gestito la compagnia cittadina negli ultimi 15 anni si ritira proclamando, con una certa sfacciataggine, trionfi e successi che nessun altro vede, il più grande gruppo assicurativo del paese ha formalizzato la volontà di acquisire il 100% di Cattolica con l'obiettivo del delisting. L'acquisizione in sé non sarebbe un problema, se non fosse avvenuta in un contesto di debolezza per Cattolica. Ennesimo segnale del fallimento di un'intera classe dirigente cittadina. Con l'addio a Cattolica, Verona non perde solo un simbolo e un pezzo della sua storia, ma un'istituzione finanziaria che in passato ha contribuito moltissimo alla crescita della città. Una pagina amara per tutti i cittadini e gli azionisti, che dopo anni passati a subire i proclami sulla veronesità, oggi vedono liquidato in pochi giorni oltre un secolo di investimenti da parte della città».

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