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L'occupazione giovanile a Verona riparte da un'apecar: ecco cos'è il progetto JobGym voluto dal Comune

Tutte le cose da sapere sul progetto JobGym pensato per inserire i giovani veronesi tra i 16 e 30 anni nel mondo del lavoro

Un’apecar nei quartieri di Verona per incontrare giovani da inserire nel mondo del lavoro. Grazie al progetto JobGym, personale qualificato incontrerà in uno Sportello di lavoro itinerante, a partire dalla prossima settimana, gli under 30 disoccupati o inoccupati, nei loro luoghi di aggregazione, per trovare loro un’occupazione mirata, attraverso percorsi di orientamento e formazione. Il progetto è stato presentato a Palazzo Barbieri alla presenza del sindaco di Verona Federico Sboarina, dell’assessore al Lavoro e Istruzione del Comune di Verona Daniela Maellare, del Consigliere delegato di Lavoro & Società Orazio Zenorini e della Responsabile area attività istituzionali Fondazione Cariverona Marta Cenzi.

JOB GYM Verona - 2021

JobGym, iniziato lo scorso anno ma parzialmente interrotto a causa della pandemia, è sviluppato da una rete di soggetti operanti nel territorio veronese nel settore dell’istruzione, dell’inserimento lavorativo, delle politiche attive del lavoro, dell’innovazione. Capofila è Lavoro & Società, a cui si aggiungono nove realtà a partire dal Comune di Verona, Fondazione Engim Veneto, Sol.Co. Verona s.c.s.c., Hermete Società Cooperativa Sociale a r.l, Mag Mutua per l'Autogestione Coop. Soc., Energie Sociali Cooperativa Sociale Onlus, COSP Verona, Fondazione Edulife Onlus, T2i - trasferimento tecnologico e innovazione s.c.a r.l. Il progetto con un costo complessivo di 538.000 euro è cofinanziato dalla Fondazione Cariverona con un importo di 430.000 euro.

Il progetto si rivolge ai giovani veronesi tra i 16 e 30 anni con l’obiettivo di intervenire per colmare il divario tra competenze richieste dalle aziende e la formazione dei ragazzi, poiché il mondo dell’istruzione non ha ancora sviluppato tutte le preparazioni necessarie spendibili immediatamente nel mondo del lavoro e allo stesso tempo il mercato si trasforma molto velocemente richiedendo adattabilità ai cambiamenti, capacità creative e orientamento al problem solving. Inoltre, la formazione post-scolastica presenta lacune in termini di sviluppo delle competenze trasversali (cosiddette soft skills) e della capacità di sviluppare le potenzialità delle persone.

«Questo lungo periodo pandemico ha generato problemi in diversi ambiti sociali ed economici – precisa il sindaco Sboarina –. Se sul fronte della salute e dei decessi le persone più colpite sono state quelle anziane, per quanto riguarda la limitata interazione sociale, il Covid ha rappresentato per i più giovani una prova psicologica importante, generatrice di un grande disagio, manifestatosi, in diverse forme, in tutte le fasce di età. Anche per questo, proprio in questi giorni, mi sono attivato con il Provveditore agli studi per avviare, con l’inizio del prossimo anno scolastico, un percorso di sostegno mirato nelle scuole. Servono messaggi positivi, che volgano lo sguardo verso un nuovo tempo, fatto di normalità e di ritorno alla socializzazione e alla vita in presenza. Un plauso a questo progetto che, nell’ottica di portare aiuto ai giovani, ha dato vita a nuove soluzioni d’incontro, con un vero e proprio ‘Ufficio mobile per il lavoro’ che, dalla prossima settimana, vedremo girare in vie e piazze della città».

«Un’esperienza bellissima – sottolinea l’assessore Maellare – che offre una maggiore opportunità per avvicinare i giovani al mondo del Lavoro. Nell’ultimo periodo, causa anche la pandemia, c’è stata una scarsa affluenza agli uffici del lavoro. Le offerte di lavoro non mancano e sono pervenute numerose richieste da diversi settori per ottenere del personale specializzato. E questo progetto va proprio nella direzione di mettere in contatto i giovani con chi cerca nuovo personale. Rivolgo un ringraziamento particolare agli organizzatori del progetto, il gruppo ‘Lavoro&Società’, e a Fondazione Cariverona, che ne ha sostenuto economicamente l’idea».

«Data la difficile situazione in cui versano i ragazzi veronesi abbiamo deciso ci di sviluppare un progetto di rilancio a partire dal lavoro attraverso una innovativa e itinerante forma di incontro tra domanda e offerta, dato anche il calo di accessi ai Centri per l’impiego. Dobbiamo intervenire su due fronti: organizzare percorsi formativi e di orientamento per dare agli utenti le competenze richieste dalle imprese e superare l’effetto scoraggiamento dovuto al difficile periodo vissuto nell’ultimo anno. In particolare, vogliamo dare nuove prospettive anche a quei giovani che non hanno mai lavorato e che si affacciano sul mercato del lavoro per la prima volta, o che date le difficoltà del momento, rinunciano a cercarlo oppure rinviano la ricerca di un impiego a periodi più favorevoli», evidenzia Orazio Zenorini.

«Al centro del nostro lavoro per il triennio 20/22 abbiamo l’attenzione per le giovani generazioni. Investiamo sull’orientamento alle professionalità e competenze del futuro, promuoviamo nuove opportunità, strumenti di crescita personale e di sviluppo del territorio - sottolinea Marta Cenzi della Fondazione Cariverona - Job Gym è un progetto pienamente centrato rispetto a questi nostri obiettivi, sviluppa competenze, inserimento lavorativo, rafforzamento dell’occupabilità. Lo fa sperimentando nuovi strumenti di politica attiva del lavoro e nuove modalità di erogazione di servizi in un sistema promosso da una rete di soggetti capaci di fare squadra e di generare valore. Sono queste le caratteristiche che Fondazione Cariverona ha apprezzato in Job Gym selezionandolo nel 2019 con il bando Giovani Protagonisti».

La pandemia, del resto, ha impattato fortemente sul panorama economico e lavorativo in Veneto e nella provincia scaligera. Nella provincia di Verona i dati di Veneto Lavoro evidenziano che per i giovani le assunzioni sono state nel 2019 pari a 56.465 e nel 2020 14.305. Alla fine di marzo 2021 i disoccupati giovani disponibili registrati presso i Centri per l’impiego e domiciliati nella provincia di Verona sono 13.260, il 15,5% del totale di disoccupati. In Veneto e nel Veronese nel primo trimestre del 2021 si è registrato un calo significativo degli iscritti ai Centri per l’impego e di dichiarazioni di immediata disponibilità (Did). A fare richiesta di Did sul territorio scaligero sono in ugual misura ragazzi e ragazze, senza distinzioni di genere e il calo delle dichiarazioni si è concretizzato nello stesso modo in entrambi i sessi oltre a un calo di iscrizioni ai Centri per l’impiego da imputare a difficoltà legate durante la pandemia a raggiungere fisicamente i Centri ma anche per un sentimento di sfiducia che ha portato gli under 30 a rinunciare alla ricerca attiva del lavoro. Ad ogni modo, i dati di Veneto Lavoro evidenziano a livello regionale una ripresa del mondo del lavoro con un volume delle assunzioni che nel 2021 è tornato sui livelli del 2019, riducendo il gap ad appena il -2% (53.000 in confronto alle 54.000 del 2019). È l’effetto delle riaperture, che hanno consentito di recuperare in maggio buona parte della domanda di lavoro venuta a mancare nei mesi precedenti, soprattutto nei settori del commercio e del turismo.

Beneficiari diretti delle attività̀ del progetto Job Gym sono:

  • 320 giovani dai 16 ai 30 anni in cerca di occupazione, di cui 105 inseriti in attività di formazione e posizionamento nei settori più ricercati dalle aziende e 215 in dispositivi di accesso al mondo del lavoro come apprendistato, tirocini extracurriculari
  • 600 giovani studenti iscritti nelle classi II-III-IV-V delle scuole secondarie di secondo grado (dai 16 ai 19 anni)
  • 4.300 giovani che accederanno ai servizi di informazione e orientamento al lavoro dei diversi Touch Point.

Per realizzare tali obiettivi sono coinvolti:

  • 30 operatori del mercato del lavoro e figure correlate
  • 30 addetti alle risorse umane delle aziende e tutor aziendali
  • 200 adulti coinvolti nell’educazione di studenti delle scuole secondarie di secondo grado (genitori, insegnanti, educatori)
  • 200 aziende del territorio

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