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Economia

No a banche popolari controllate dalle fondazioni

Il segretario della Commissione Finanze della Camera contro la soglia al 5%: "Rimanga allo 0,5%"

Sono perplesso di fronte alla proposta, apparsa sui quotidiani economici, di innalzare dallo 0,5% al 5% la quota di partecipazione consentita alle fondazioni nei capitali delle banche popolari. Un provvedimento di tale portata dovrebbe essere oggetto di approfondita valutazione in sede politica e non essere lasciato all'improvvisazione dei singoli.

La proposta snaturerebbe l'impostazione originale delle fondazioni, nate con scopi distinti dagli istituti di credito. Inoltre, si aprirebbero di fatto le porte alle più svariate partecipazioni, anche straniere, al controllo dei nostri istituti di credito.

Meraviglia che l'iniziativa parta da Verona: permetterebbe alla fondazione Cariverona (tra i soci spiccano il Comune e quindi il sindaco Tosi) di controllare il futuro del Banco Popolare. Si tratterebbe di una operazione di mero controllo politico che allontanerebbe il Banco Popolare da propri azionisti, i cittadini veronesi, vera anima della banca.

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