Covid e caro bollette, anche NaturaSì in difficoltà: scatta il contratto di solidarietà per oltre 290 dipendenti
Il sindacato Filcams Cgil chiede che «all'applicazione dell'accordo di cassa integrazione corrisponda una equivalente riduzione delle retribuzioni di dirigenti e amministratori»
«Dopo anni di continua crescita, il mercato del bio specializzato in tutta Europa sta subendo la difficile situazione economica che stiamo vivendo, dovuta in particolare all’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, e allo stato di insicurezza in cui versano molte famiglie. Anche NaturaSì sta risentendo dell’attuale contingenza». È quanto viene spiegato dalla stessa azienda, leader della distribuzione specializzata e con una presenza importante in Veneto e nel territorio scaligero.
Proprio a fronte di tali difficoltà, NaturaSì avrebbe pertanto chiesto ai propri collaboratori nonché alle organizzazioni sindacali di «ricorrere temporaneamente alla cassa di solidarietà», in modo tale da avere il tempo necessario per «avviare un rilancio aziendale e una riorganizzazione interna», esprimendo quindi fiducia che questa contingenza «possa terminare presto». La cassa integrazione coinvolgerebbe circa 390 dipendenti nella nostra Regione, dei quali oltre un centinaio in terra veronese.
Ad essere particolarmente coinvolto è anche il territorio trevigiano dove, secondo quanto riportato da TrevisoToday, a parlare è stato anche il segretario generale del sindacato Filcams Cgil, Alberto Irone: «Nei giorni scorsi abbiamo chiesto alla direzione di NaturaSì che all'applicazione dell'accordo di cassa integrazione corrisponda, per un principio di equità nei confronti dei 230 lavoratori coinvolti nella sede di San Vendemiano, una equivalente riduzione delle retribuzioni di dirigenti e amministratori. Siamo fiduciosi che si possa arrivare ad un accordo anche su questo. In ogni caso, continueremo a vigilare soprattutto in merito al mantenimento dei livelli di occupazione e dei salari».
Nel frattempo, gli oltre 390 lavoratori di NaturaSì in Veneto hanno visto avviarsi il contratto di solidarietà dallo scorso 7 febbraio, con durata prevista fino al 31 gennaio 2023. Nel dettaglio dell'accordo, dovrebbe essere applicata una riduzione massima fino al 40% dell'orario lavorativo.