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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nasce "Aeroporti 2030", da Ciampino al Catullo di Verona aderiscono gli scali italiani per il 40% di traffico

Alla nuova associazione aderiscono gli scali di Roma, Venezia, Treviso, Verona e Brescia: eletto presidente Alfonso Celotto, avvocato, professore ordinario di Diritto Costituzionale

Nasce Aeroporti 2030, la nuova «associazione che raggruppa gli scali di Roma Fiumicino, Roma Ciampino, Venezia, Treviso, Verona, Brescia, con l’obiettivo di rafforzare e promuovere l’innovazione, digitalizzazione e sostenibilità ambientale degli aeroporti italiani». Come presidente è stato indicato Alfonso Celotto, avvocato, professore ordinario di Diritto Costituzionale che «guiderà gli aeroporti fondatori e quelli che aderiranno verso il futuro del settore aviazione, assicurando un valore aggiunto alla crescita ed evoluzione del sistema».

Per i 5 scali, che insieme rappresentano «circa il 40% del traffico italiano», è divenuto infatti prioritario imprimere «una svolta radicale al sistema, partecipando proattivamente al cambiamento in atto». In un mondo profondamente cambiato dalla pandemia «è necessario proiettarsi verso una visione innovativa che garantisca il decollo della connettività del futuro, abbandonando gli stereotipi del passato». Una strategia che per ADR «significa puntare su digitalizzazione, sicurezza, innovazione e sostenibilità ambientale». Gli scali di Fiumicino e Ciampino hanno annunciato «l’annullamento delle emissioni di CO2 al 2030, con largo anticipo rispetto ai riferimenti europei di settore e Aeroporti di Roma è stato il primo gestore aeroportuale al mondo a lanciare un Sustainability-Linked Bond, che collega direttamente il costo del debito ai risultati di sostenibilità effettivamente raggiunti»

Un percorso intrapreso da tempo dal Gruppo SAVE, che gestisce gli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia secondo «piani di sviluppo caratterizzati da obiettivi di sostenibilità, che si declinano nell’adozione di sistemi energetici più efficienti, in tecnologie a ridotto impatto ambientale, nel continuo controllo e monitoraggio delle emissioni, nelle relazioni con le comunità locali per la determinazione delle opere di mitigazione e compensazione a favore dei territori sui cui incidono gli scali». L’aeroporto Marco Polo di Venezia, terzo scalo intercontinentale nazionale, ha aderito «all’impegno “net zero emissions by 2050” con la prospettiva di anticipare tale data al 2030 e nel 2019 è stato selezionato da ENEA quale opinion leader per l’efficientamento energetico nell’ambito della Campagna Nazionale “ItaliainClasseA” finanziata dal Ministero dello Sviluppo Economico». L’ubicazione dell’aeroporto di Venezia lungo una propaggine di terra bonificata dalla laguna e l’appartenenza ad un ricco e complesso ecosistema lo rendono «un modello di riferimento rispetto all’equilibrio tra antropizzazione e natura». 

«La costituzione di questa associazione che sono onorato di rappresentare - ha dichiarato Alfonso Celotto - testimonia la volontà dei principali player del sistema aeroportuale italiano di stare al passo con i tempi e guardare con determinazione al futuro. Non bisogna guardare più soltanto al “qui e ora” ma bisogna pensare al futuro attraverso il presente. Lo sviluppo digitale,  la sostenibilità, la globalizzazione rendono i trasporti una delle principali sfide del nostro futuro. Un futuro connesso, collegato e veloce in cui trasporti e logistica assumeranno un ruolo sempre più strategico e decisivo. Oggi il settore aeroportuale sconta le difficoltà della crisi pandemica. Ma sappiamo bene che le crisi sono anche momenti di passaggio e di crescita: appena passerà la crisi, si ripartirà in maniera ancora più rapida di prima e così gli aeroporti che avranno fatto i maggiori passi in avanti in termini di transizione sostenibile e innovazione saranno in posizione di vantaggio, dimostrandosi soggetti di sistema pronti a contribuire fattivamente al cambiamento e alla ripartenza del nostro Paese in un quadro sempre più mondiale».

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