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Verona dice addio al re dell'acciaio: a 82 anni, si è spento Giuseppe Manni

Imprenditoria veronese in lutto per la morte del presidente della Holding Panfin Srl, da oltre 60 anni al lavoro nell'attività avviata dal padre e diventata un colosso del settore

Manni Group ha annunciato l’improvvisa scomparsa di Giuseppe Manni, 82 anni, presidente della Holding Panfin Srl. Imprenditore lungimirante, ha trasformato in realtà industriale internazionale l’attività fondata dal padre nel 1945 a Verona. Oggi Manni Group è attiva nel campo siderurgico e composta da oltre 1.200 persone in 6 Paesi.
Giuseppe Manni si è distinto non solo per le sue capacità manageriali, ma anche per il suo impegno filantropico, in ambito culturale attraverso collaborazioni con università, istituzioni, associazioni e ordini professionali per la diffusione dell’arte e della cultura in Italia e nel mondo; e sociale, sintetizzata dalla Brain Research Foundation Verona Onlus – Fondazione di Ricerca sulle Malattie del Cervello, da lui fondata nel 2010.

L’azienda: una storia lunga 78 anni

La storia del veronese Giuseppe Manni, sanzenate nato e cresciuto in via Torretta, è strettamente connessa a quella del ferro. Suo padre Luigi Manni nel 1945 apre un’attività commerciale di recupero rottami metallici prodotti della guerra. Nel 1960 Giuseppe prosegue con il commercio dei prodotti offerti dalla siderurgia nazionale allora in pieno sviluppo. È stata la scuola necessaria per conoscere i consumi e le esigenze della clientela, utili a creare le premesse per la successiva svolta industriale dei primi anni ’70.
Il primo stabilimento Manni Sipre per la lavorazione dei prodotti lunghi d’acciaio è quello di Mozzecane, ma nei decenni successivi si ampliano le conoscenze del mondo delle costruzioni metalliche tanto da dare vita a nuove società, a partire dal centro servizi per l’acciaio inox Manni Inox. La produzione dei pannelli isolanti Isopan nasce negli anni ’80, sviluppatasi rapidamente in Italia con due importanti stabilimenti: le numerose innovazioni raggiunte consentono l’avvio negli anni 2000 della fase di internazionalizzazione fino a rivestire in Europa e in Centro America un ruolo di primo livello nella produzione di pannelli isolanti metallici. Ulteriori innovazioni si affiancheranno nel tempo: nasce così Manni Energy, che realizza impianti fotovoltaici e propone servizi per ottimizzare i consumi energetici degli edifici. Manni Green Tech rappresenta un ulteriore sviluppo per la tecnologia off-site.
Nella sua lunga carriera imprenditoriale Giuseppe Manni si è sempre ispirato ai princìpi trasmessigli dal padre e fondatore dell’azienda, il Cavaliere Luigi Manni. «Fin da piccoli veniva spesso insegnato nella famiglia Manni che il frutto del lavoro è un mezzo per crescere, non un fine, e per garantirlo occorrono conoscenze e capacità specifiche crescenti nel tempo con lo sviluppo dell’impresa. È stato scritto, infatti, che “il fine di un’impresa familiare è l’impresa stessa”: ciò comporta dover sostituire l’idea di essere proprietari dell’impresa con la responsabilità di governarla bene, al fine di garantirne la sopravvivenza e lo sviluppo. Titolari quindi sì di diritti, ma soprattutto di doveri, che si assumono non solo nei riguardi del patrimonio, che si è realizzato o ereditato, ma verso tutti gli stakeholder e verso la comunità e la società». Così raccontava il presidente Manni, continuando: «Debbo a mio papà la dedizione assoluta al lavoro e molta gratitudine per la fiducia accordatami nel momento in cui lasciò la direzione dell’azienda di famiglia al suo primogenito maschio. A mia mamma, maestra di fede e di pazienza, debbo il senso di responsabilità verso la famiglia e la solidarietà verso i più deboli e meno fortunati».
Nel 2020 è ricorso il 75° anno di storia della Società Manni, coinciso con l’insediamento alla Presidenza della Sub-Holding Manni Group della terza generazione con Francesco Manni, già pronto a ricevere il testimone aziendale nei valori del nonno, e preparato dalla ventennale esperienza vissuta a fianco della presidenza.

Arte, musica e cultura: il legame con Verona

Premiato da Verona Network «per i risultati ottenuti dal Gruppo Manni e per l’impegno dimostrato nei confronti di realtà sociali, artistiche e culturali del panorama veronese, nazionale e internazionale», va ricordato anche il progetto messo in atto da Giuseppe Manni per tentare di salvare l’inestimabile patrimonio dell’Opera lirica in Arena.
Nel 2020 un regalo prestigioso: l’imprenditore, già presidente anche degli Amici dei Musei Civici, acquista il dipinto ottocentesco "Giulietta" di Pietro Roi con l’intento preciso di consegnarlo alla città. La storia di Manni Group è strettamente connessa a Verona: più che l’azione generosa di un collezionista, la donazione rappresenta il gesto di un veronese profondamente affezionato al suo luogo natale e all’arte.

Impegno nel sociale

Giuseppe Manni ha favorito negli anni l’integrazione multiculturale incoraggiando un contesto di lavoro aperto e stimolante, frutto del confronto e dello scambio di conoscenze e valori diversi. Questa sensibilità, che si dimostra ogni giorno cruciale anche nelle esperienze di internazionalizzazione del Gruppo, ha portato a sostenere diversi progetti umanitari e iniziative di solidarietà, tra questi la fondazione di Pro Dubbo, la costruzione dell’ospedale pediatrico Dubbo St. Mary Primary Hospital di Areka in Etiopia, e l’assistenza alla missione dell’Istituto “Bosco Children” che ospita i ragazzi di strada della città di Addis Abeba.

L’impegno arriva alla telemedicina

Negli ultimi anni si è dedicato con grande impegno alla Brain Research Foundation, una Onlus che ha fondato nel 2010 con il professor Massimo Gerosa, già direttore dell'Istituto di Neurochirurgia dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona. La Fondazione di ricerca per le malattie del cervello ha già finanziato 53 studi scientifici sulla telemedicina nelle demenze, sulla teleriabilitazione nei disturbi cognitivi, sulla tecnologia per la prevenzione dei disturbi alimentari, sulla neuropsicologia e la telemedicina nei pazienti con sclerosi multipla, sulla psichiatria.

Il passaggio del testimone

In una intervista dello scorso marzo, Giuseppe Manni lascia questa preziosa riflessione sul passaggio generazionale: «L’orientamento alla “crescita continua”, che ha caratterizzato l’intenso lavoro dei miei 63 anni vissuti tra emozioni e difficoltà, si aggiunge alla soddisfazione dell’ottenimento di alcuni risultati e, tra tutti, quello più importante: l’affiancamento di mio figlio Francesco [Presidente Manni Group Spa]. Sono tanti i valori d’impresa che ho cercato di realizzare nei miei 63 anni di lavoro in un periodo storico attraversato da innumerevoli vicende e da complessità, senza perdere l’interesse e il piacere a partecipare ad associazioni e fondazioni umanitarie e culturali. Continuando su questa linea e per il tratto di strada che mi sarà dato ancora di percorrere assieme, spero di aver trasmesso correttamente il testimone a mio figlio Francesco, affinché possa vincere le sfide della sua vita e correre nel solco tracciato da questa storia».

Il cordoglio del sindaco Tommasi e di Traguardi

Il sindaco di Verona Damiano Tommasi ha espresso tutta la sua vicinanza e quella della comunità veronese alla famiglia di Giuseppe Manni: «La città perde una figura di grande rilievo, un imprenditore illuminato che si è contraddistinto per aver scritto in silenzio importanti pagine di filantropia in Itala e nel mondo – commenta il sindaco -. Oltre che per i risultati ottenuti dal gruppo Manni, sarà ricordato anche per l’impegno nei confronti di realtà sociali, artistiche e culturali veronesi e non solo».

Parole di cordoglio anche dal movimento Traguardi: «La storia manageriale di Giuseppe Manni, fatta di laboriosità e lungimiranza, rappresenta l'essenza stessa del fare impresa. Ma oltre ad aver dato lavoro a tantissimi veronesi, questo grande industriale ha contribuito allo sviluppo del nostro territorio anche attraverso il suo instancabile impegno filantropico. Ricordiamo in particolare il suo ruolo all'interno dell'associazione culturale Amici dei Musei che lui stesso aveva contribuito a fondare e che ha guidato per anni. È stato tra i primi, in occasione del ventennale dell'associazione, a proporre una riflessione sull'eventualità di mettere in campo un nuovo metodo di amministrazione del patrimonio culturale cittadino, in un'ottica di rapporto proficuo tra pubblico e privato. Ci rattrista la notizia della sua scomparsa ed esprimiamo vicinanza alla famiglia, ai dipendenti e ai collaboratori».

Il ricordo di Boscaini

Anche il presidente di Confindustria Verona, Raffaele Boscaini, ha voluto ricordare l'imprenditore veronese: «Re dell'acciaio, capitano di industria, uomo forte e di ispirazione. Certamente sono tutte frasi che descrivono bene Giuseppe Manni ma quello che vorrei sottolineare è il suo impegno sociale a tutto tondo. Chi non conosce la Brain Research Foundation Verona Onlus, che si occupa di incentivare la ricerca biomedica sul sistema nervoso. Chi non ricorda il suo impegno e amore per il festival lirico e il suo coinvolgimento nel mondo culturale cittadino e non solo. La realtà è che Giuseppe Manni era una persona innamorata della sua città e del suo paese lo ha dimostrato ogni giorno nei fatti. Oggi c'è una parola che è forse troppo abusata ed è sostenibilità, ecco io sono convinto che Giuseppe Manni sia stato uno degli interpreti più fedeli di questo concetto e ce lo ha dimostrato ogni giorno con il suo saper vivere e saper essere. Questa credo sia la sua più grande eredità per tutti noi».

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