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Marmomacc, si alza il coro delle associazioni internazionali: ci sono segni di ripresa

L'Italia resta il punto di riferimento del settore e al termine dell’International Stone Summit vengono annoverati segnali della ripresa economica mondiale

Coro ad una sola voce da parte delle associazioni internazionali della pietra: la ripresa dell’economia mondiale c’è e si punta sempre di più alla qualità dei manufatti lapidei anche in aree produttive relativamente giovani. Mentre l’Italia era ed è punto di riferimento per tutti nel settore, con particolare riguardo al design, ai prodotti lavorati ed alle tecnologie.
È l’estrema sintesi di quanto emerso dall’International Stone Summit, i cui lavori si sono conclusi giovedì sera nel corso della 50ª edizione di Marmomacc, la manifestazione internazionale di riferimento per il business e la cultura lapidea, in programma fino a domani, sabato 3 ottobre, alla Fiera di Verona.
L’International Stone Summit è la prima conferenza mondiale dedicata alla pietra naturale e una delle iniziative portanti del Progetto riguardante Marmomacc nell’ambito del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy del Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con ICE-Italian Trade Agency e Confindustria Marmomacchine.
"Una prima volta questa due giorni di Summit delle associazioni mondiali che non poteva svolgersi se non nell’ambito di Marmomacc e della sua 50ª edizione che si conferma ad altissimo tasso di internazionalità con il 70% sul totale di espositori esteri da 55 nazioni, il 55% di operatori da più di 140 paesi e 55 delegazioni commerciali ufficiali provenienti da altrettanti stati", commenta Diego Valsecchi, direttore commerciale di Veronafiere.
"Il nostro comparto è a forte vocazione export da cui passa l’80% del fatturato – sottolinea Stefano Ghirardi, presidente di Confindustria Marmomacchine –. Le nostre imprese hanno saputo riorganizzare e ristrutturare la loro attività, dandosi obiettivi e motivazioni per affrontare le dinamiche recessive e le concorrenze internazionali. Un confronto di questo livello, reso possibile nel corso del Summit, ci ha consentito di conoscere nuove aree e di sondare nuove opportunità".
Per Ines Aronadio, Dirigente Ufficio beni di consumo dell’ICE, il Summit e tutta le iniziative collegate di incoming di buyer ed architetti stranieri "hanno consentito di far conoscere in modo più approfondito quali sono le qualità intrinseche dei prodotti lapidei e le tecnologie italiane e come utilizzarle applicandoli alle modalità costruttive dei rispettivi paesi".
Nel corso dei lavori, sono intervenuti portando la loro esperienza e conoscenza dei settori nei rispettivi paesi, Qin Jun, vice presidente della Yunfu Stone Association, Josè Luis Lee Moreno, Coordinatore Uffici Regionali del Servizio Geologico Messicano), Stijn Reiner, vice presidente della ASBL (Pierres et Marbres de Wallonie), Maher Hushaysh, direttore della Palestine Union of Stone and Marble Industry, Joachim Grüter, presidente della Deutscher Naturwerkestein-Verband (DNV), Tobias Eckardt, presidente di Euroroc e membro della Naturstein-Verband Schweiz (NVS), Kristof Callebaut, presidente della Union des Carrieres et Scieries de Marbres de la Belgique, Reinaldo Dantas Sampaio, presidente di Abirochas, Sri S.Sekar, presidente della Federation of Indian Granite&Stone Industry (FIGSI), David Castellucci, presidente del Marble Institute of America (MIA), Graeme Hadden, presidente della Stone Federation Great Britain, Dmitry Medyantsev, presidente della Stone Industry Association of Russia (Center Stone), Bogumas Solima, vice presidente The Employers Association of Ston Industry of Poland, Sorin Radu Deji, presidente della Asociatia Pietrarilor Din Transilvania e Javier Fernandez Cortes, segretario generale Cluster Piedra.

VENETO - Secondo i dati Istat sul primo semestre 2015, elaborati dall’Osservatorio Marmomacc, il Veneto ha esportato prodotti lapidei finiti e semilavorati per un controvalore di 251,8 milioni di euro contro 231,3 milioni di euro del primo semestre 2014 (+8,9%), ed importato prodotto finito per 16,4 milioni di euro rispetto ai 14,7 milioni di euro (+11,9%) dell’anno precedente.

Il Distretto del Marmo e delle Pietre del Veneto, punto di riferimento nazionale per marmi, graniti ed agglomerati con il 30% delle quote di export italiane, si presenta con quasi 150 espositori (di cui più di 90 veronesi e 40 vicentini) alla 50ª edizione di Marmomacc.

Tra le province, Verona, prima in Italia, ha registrato nel semestre esportazioni per 205,3 milioni di euro (+12,5%) ed importazioni in crescita per un controvalore di 12,3 milioni di euro (+25,5%); Vicenza ha esportato per 36,6 milioni di euro (+7,6%); Treviso per 5,2 milioni di euro (-36,3%); in calo anche Padova, con 2,8 milioni di euro (-38,7%).

Mercati di riferimento si confermano Stati Uniti e Germania che rappresentano oltre il 40% delle esportazioni di materiale finito e semilavorato.

A Marmomacc 2015, partecipano in tutto 1.524 espositori (di cui 936 aziende straniere) da 55 Paesi, con new entry da Albania, Bosnia Erzegovina, Camerun, Georgia e Venezuela. Sono attese delegazioni commerciali ufficiali, buyer e operatori specializzati da oltre 140 nazioni. Sold out l’intero quartiere fieristico, con 12 padiglioni occupati. Marmomacc si svolge in contemporanea ad Abitare il Tempo, il salone b2b di Veronafiere sul contract, con le migliori proposte di materiali, finiture d’interni e arredo (www.abitareiltempo.it).

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