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Economia

Veneto, Marcato contro lo scontrino elettronico: «È una misura inutile»

L’assessore allo sviluppo economico della Regione si scaglia contro il Governo: «L’Italia è il Paese con la maggior pressione fiscale d’Europa e, guarda caso, con  la maggiore evasione»

«Lo scontrino elettronico è una misura inutile e chiaramente mette in difficoltà chi onestamente si guadagna da vivere».
A sostenere questa tesi è l’assessore allo sviluppo economico della Regione Veneto, Roberto Marcato, che dichiara di condividere ed appoggiare le proteste dei commercianti e delle associazioni di categoria del settore.

«In presenza di stime Istat di crescita minima del Pil, pari allo 0.2%, sarebbe logico aspettarsi dal governo – ragiona Marcato - misure e percorsi di sostegno alle imprese. Invece la sinistra e i grillini appesantiscono oltre ogni limite i nostri commercianti, con il risultato evidente di aumentare la decrescita e incentivare l’evasione. L’Italia è il Paese con la maggior pressione fiscale d’Europa e, guarda caso, con  la maggiore evasione».

Il responsabile delle politiche per le attività produttive e lo sviluppo economico in Veneto ricorda che la Regione ha investito risorse importanti a favore dei commercianti, attraverso i distretti, con bandi di settore e di area, e con misure a sostegno di imprese e imprenditori. «Ma tutto questo lavoro – commenta - rischia di essere vanificato da un governo cieco e sordo e capace solo di tassare, tassare, tassare».

«Sono evidenti l’incapacità strutturale dei Cinque Stelle e la vocazione statalista e staliniana del Pd – prosegue Marcato - Insieme non solo non sono riusciti ad esprimere un pensiero economico-sociale a favore di chi ogni giorno lavora per la propria famiglia, ma anzi riescono nell’impossibile: peggiorare con scelte assurde e prive di visione».

«Le imprese sono la spina dorsale del nostro sistema economico e vanno aiutate, sostenute, liberate dal giogo delle tasse inutili - conclude Marcato –. Come  istituzione regionale e come amministratori abbiamo il dovere di difendere i nostri imprenditori e i nostri commercianti da questa mattanza insensata. E dobbiamo difendere quanto investito sinora a favore di chi lavora e produce e non può vedersi gravare da ulteriori pesi fiscali. È ora di mettere fine a questo governo della decrescita, che si sta dimostrando incapace e inesperto nell’affrontare la sfida economica di rilanciare lo sviluppo del Paese».

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