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In provincia di Verona cresce la voglia di fare impresa, ecco la mappa delle aziende

Solo nel capoluogo sono 27.178, circa 136 ogni chilometro quadrato. Nel Baldo-Garda c'è la più alta concentrazione di attività di alloggio e ristorazione. E Concamarise è il comune "più artigiano"

La Camera di Commercio di Verona ha aggiornato la mappa delle imprese attive nella provincia scaligera e sono tante le curiosità che si possono leggere al suo interno. Ad esempio, Malcesine si conferma il comune con la più alta incidenza di imprese ricettive, mentre perde il primato di territorio con la più elevata percentuale di imprese femminili. Il comune con la maggiore presenza relativa di aziende guidate da giovani è Vestenanova. Mentre a Concamarise più di 4 imprese su 10 sono artigiane.

Il comune con il più elevato tasso di imprese femminili, dunque, non è più Malcesine ma Ferrara di Monte Baldo (35,9%, con una media provinciale pari al 20,3%). E quello con la più alta incidenza di imprese under 35 è Vestenanova con il 14,2%, contro una media provinciale del 7,7%; seguito da Velo Veronese (12,4%) e Badia Calavena (11,9%). Il comune "più artigiano" del Veronese è Concamarise (43,9% di imprese artigiane sul totale di quelle presenti nel suo territorio, mentre la media provinciale è 25,5%), seguito da Cerro Veronese (42,3%) e Buttapietra (37,6%). A Nogara, San Bonifacio e Verona si registrano le percentuali più elevate di imprese straniere (europee ed extra-europee) sul totale delle attività: per il primo comune si registra una quota pari a 21%, a San Bonifacio l’imprenditoria straniera rappresenta il 18,6%, e nel capoluogo il 18,2% (il dato medio provinciale è pari a 12,8%). Verona, con 136,6 imprese per chilometro quadrato, registra la più alta concentrazione territoriale di attività economiche, seguita da San Giovanni Lupatoto (127,2) e Castel d’Azzano (95,9). Con 223,7 imprese ogni 1.000 abitanti, Affi è il comune che presenta la più spiccata vocazione imprenditoriale, seguito da Velo Veronese (210,2).

L'analisi dei dati statistici sulle imprese veronesi (dati aggiornati al 31 dicembre 2021) è stata elaborata dal Servizio Studi e Ricerca della Camera di Commercio di Verona.
Le schede comunali sono state pubblicate sul sito dell'ente camerale, alla sezione "Studi e informazione economica", e forniscono informazioni dettagliate sui più significativi indicatori economici. Inoltre, si propongono come utile strumento di conoscenza del territorio per amministratori locali, imprese e cittadini.

Di particolare interesse i dati settoriali: se a livello provinciale l’agricoltura incide per il 15,8%, troviamo ben nove comuni in cui la quota supera il 50%: San Mauro di Saline, Mezzane di Sotto, Velo Veronese, Montecchia di Crosara, Cazzano di Tramigna, Roncà, Terrazzo, Marano di Valpolicella e Brentino Belluno. Nel commercio (ingrosso e dettaglio), che mediamente a livello provinciale pesa per il 20,3%, al primo posto per incidenza di imprese sul totale troviamo Sanguinetto, seguito da Castel d’Azzano, Nogara, Cavaion e Villafranca di Verona.
Nei comuni del Baldo-Garda il contributo delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione al sistema imprenditoriale locale è rilevante: a Malcesine si arriva al 36,9%, contro una media provinciale del 7,5%. Seguono Ferrara di Monte Bardo, Brenzone sul Garda, Torri del Benaco, Garda, Bardolino e Lazise.
I comuni con i più alti tassi di presenza di attività manifatturiere sono Concamarise (28,5%) e Dolcè (23,3%), mentre Cerro Veronese (28,4%), Roverè Veronese (25,0%) e Boschi Sant’Anna (24,6%) hanno la più elevata concentrazione di imprese nel settore delle costruzioni.
I servizi alle imprese e alla persona, che a livello provinciale incidono per il 27,9%, si concentrano maggiormente a Verona (38,2%), a San Giovanni Lupatoto (35,4%) e ad Affi (35,0%).

In termini assoluti, dopo Verona (27.178 imprese al 31 dicembre 2021), il maggior numero di imprese è localizzato a Villafranca (3.235), San Bonifacio (2.554), Legnago (2.507) e San Giovanni Lupatoto (2.418). Ferrara di Monte Baldo (+8,3%), Palù (+6,3%) e San Pietro di Morubio (+5,1%) sono i comuni che hanno registrato la miglior performance in termini di crescita dello stock di imprese su base annua (la media provinciale è pari a +0,5%).
Nel 2021, 62 Comuni hanno visto crescere la loro base imprenditoriale, 32 hanno registrato una diminuzione dello stock di imprese, mentre per 4 di essi la situazione è rimasta immutata. L’andamento demografico delle imprese nel 2021 si è, pertanto, chiuso in modo positivo: è aumentata, rispetto all’anno scorso, la voglia di fare impresa, e sono diminuite le imprese che hanno dovuto cessare la propria attività, anche se l’entità delle iscrizioni e cessazioni non ha ancora raggiunto i valori pre-pandemici.

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