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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nubifragio, danni all'agricoltura si aggiungono a quelli irrisolti del passato

Tra i produttori di frutta più colpiti ci sono quelli di kiwi, che già dovevano combattere con una moria che portava le radice a marcire e quindi le piante a seccarsi

Oltre ad altri tecnici, sono al lavoro anche quelli di Avepa, l'agenzia veneta per i pagamenti, per stimare i danni subiti dalle aziende agricole veronesi colpite dal nubifragio e dalle grandinate di domenica scorsa, 23 agosto.
«Ho contattato il commissario straordinario Marco Passadore - ha fa sapere l'assessore regionale all'agricoltura Giuseppe Pan - che mi ha confermato che Avepa sta accelerando verifiche e sopralluoghi tecnici in modo da poter quantificare una stima puntuale e documentata sui danni colturali e infrastrutturali subìti dai produttori e sulla riduzione delle rese massime per ettaro per vigneti, frutteti e colture estensive, al fine di poter attivare il Fondo nazionale calamità e le altre misure di ristoro per il settore primario. L'evento atmosferico di domenica si caratterizza per estrema violenza, ma anche per i suoi effetti localizzati. In Valpolicella, ad esempio, sono stati colpiti solo 2 comuni sui 19 del comprensorio. La grandine si è abbattuta su 400 degli 8mila ettari delle terre dell’Amarone doc, pari al 5% dell'intera area della denominazione Valpolicella. La ricognizione sui danni subiti alle strutture aziendali si concluderà entro la settimana».
I primi esiti dei sopralluoghi di Avepa in provincia di Verona parlano di danni sia alle strutture che alle produzioni: strutture frutticole (kiwi) abbattute e produzioni frutticole e vinicole compromesse. E dal punto di vista agronomico si manifestano problematiche di gestione fitosanitaria collegate sia ai danni da grandine che alle abbondanti piogge proprio nel momento in cui le aziende avevano da qualche giorno iniziato la stagione di raccolta.

E, seppur non completamente, l'area della Valpolicella ed il presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella Christian Marchesini ha commentato: «Stiamo collaborando con gli enti preposti anche per quantificare la perdita economica, l'area interessata è per fortuna circoscritta ma allo stesso tempo violentemente danneggiata in vigna e anche a livello ambientale».

Infine, i danni subiti in particolare dai coltivatori di kiwi, si sono aggiunti a quelli non risolti del passato, come la moria che nel Veronese aveva prodotto perditeper almeno 50 milioni di euro. Una piaga misteriosa che portava le radici a marcire e quindi le piante a seccarsi. «Dalla Regione Veneto nessun tavolo di lavoro - ha attaccato Giandomenico Allegri, esponente PD e candidato alle prossime elezioni regionali - Ora la moria è comparsa anche nella provincia di Latina. Ma apprendiamo che la Regione Lazio è già scesa in campo coordinando l'istituzione di una task force scientifica in collaborazione con le associazioni di categoria, gli enti di ricerca nel settore agricolo, le università e i tecnici delle organizzazioni professionali del kiwi operanti nel Lazio, in un tavolo di lavoro regionale. Da noi, invece, il nulla. La Regione Veneto ha sempre largamente sottovalutato gli appelli delle amministrazioni locali e degli agricoltori veronesi su questa drammatica piaga, temporeggiando e rimandando qualsiasi azione, senza prendere in mano la situazione. E mi chiedo se per altre province venete la Regione Veneto avrebbe mostrato la stessa immobilità».

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