rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

La Ufi di Nogarole Rocca conquista l'Oriente

Assegnato in Cina il "Panda d'oro" alla ditta veronese: "Diamo lavoro a 3300 persone"

Dalla provincia veneta alla conquista dell’Oriente. Il futuro dell’eccellenza produttiva veronese lo decide un’azienda di Nogarole Rocca, la Ufi Filters, che, già da 27 anni in Cina, tenta la scalata e mira all’espansione a Shanghai e Nuova Delhi. Una ditta, la Ufi che dal 1971 si è imposta nel mercato dei filtri sul settore trasporti (auto, navi, aerei) ed ha agganciato la collaborazione con 6 dei 10 principali gruppi automobilistici di Formula 1, tra cui il team Ferrari. Ora l’ascesa del gruppo, il più grande al mondo del settore che vanta oltre 3300 dipendenti, è osservato dagli occhi a mandorla. Nel 1996 il finanziamento da 5 milioni di dollari è servito alla realizzazione del primo stabilimento che in soli tre anni ha visto una crescita vertiginosa e un ampliamento che ad oggi garantisce lavoro a circa 1100 persone. Una crescita che dal 2000 non si è più fermata ed ha attivato altri due stabilimenti a Shanghai e uno a Chang Chun.

“Siamo molto orgogliosi di poter dire che ora la Cina occupa il 75 percento delle nostre forze lavorative- annuncia il presidente Ufi, Giorgio Girondi- ovvero su un impegno globale di mano d’opera che raggiunge migliaia di persone e che fa del nostro Gruppo il Paese a più alta intensità di investimento”. Gli altri stabilimenti che possediamo in Italia, in Corea, in India e in Tunisia si interfacceranno costantemente con il continente cinese, che da qualche tempo sta incrementando vertiginosamente la produzione di autoveicoli, diventandone il leader incontrastato”. A supportare il progetto di espansione asiatico ci ha pensato anche la Camera di Commercio italiana di stanza in Asia, che nel corso del Gala italiano di Shanghai della Fondazione Italia Cina ha assegnato il premio Panda d’Oro 2010 alla Ufi- Sofima per il “processo di crescita costante nel mercato cinese”.

Lungimiranza nelle parole di Girondi ma anche consapevolezza dato che “dal momento in cui la Cina deciderà di esportare auto da 5mila euro il mercato mondiale sarà travolto da una competitività senza precedenti”. Ma se il braccio produttivo della Ufi parte dalla Cina, è in Italia che ha ancora sede il “cervello” del settore ricerca e sviluppo, nei laboratori di Ala di Trento, in cui lavorano 40 ricercatori “a pieno ritmo, 24 ore su 24”. Spiega Girondi: “Riusciamo a soddisfare ogni nostro committente in tempi brevissimi. Uno di questi, nostro vanto, è la Ferrari con la quale abbiamo brevettato numerosissimi filtri e abbiamo innovato: nel giro di pochi anni abbiamo diminuito il peso da 2 chilogrammi a 20 grammi”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Ufi di Nogarole Rocca conquista l'Oriente

VeronaSera è in caricamento