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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

La previdenza pubblica star stretta ai nuovi pensionati

Mastrapasqua, al convegno di Apaca, tranqullizza: "I governi hanno sistemato i conti dell'Inps"

Il sistema previdenziale pubblico italiano è in salute, ma inevitabilmente, già da oggi, è necessario che sia affiancato da una previdenza complementare privata. Questo, in sintesi, il succo del convegno, organizzato dall’associazione dei piccoli soci di Cattolica Asicurazioni sede della compagnia, che ha voluto chiarire alcuni aspetti della situazione previdenziale italiana.

“Dal 1992 ad oggi i governi che si sono succeduti hanno messo mano ad un sistema che, senza gli interventi posti in essere, non avrebbe potuto reggere nemmeno vent'anni – ha detto il presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua -. Hanno già permesso risparmi per 35 miliardi, con la previsione di farne altri 80 nei prossimi trent'anni, evitando allo Stato dolorose manovre correttive". Il numero uno dell’Inps non si nasconde dietro ad un dito ed ammette che comunque il sistema previdenziale a pilastro unico ha dei limiti, fatto che dovrà portare ad una crescita della previdenza complementare.

“Con una produttività pro capite incapace di crescere e con la prospettiva di un calo del reddito medio non c'è dormire sonni tranquilli - ha detto Nicola Sartor, professore di Scienze delle finanze dell'Università di Verona -. E c'è il nodo dell'invecchiamento della popolazione: entro meno di vent'anni si presenteranno svariati milioni di aventi diritto alla pensione, ossia i nati nel baby boom degli anni '60. Se oggi si spendono tra 15 e 20 miliardi per i grandi vecchi già nel 2020 se ne spenderanno tra 4 e 5 in più”.

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