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Economia

L'economia scaligera si aggrappa alle esportazioni

Bene il settore metalmeccanico. Vendite all'estero in aumento dell'11,3% rispetto al 2010

Metalmeccanico, agroalimentare e fashion system, sono questi i tre settori maggiormente vocati all’export nella provincia scaligera. In questo semestre, le vendite estere registrano un aumento  dell’11,3% rispetto al primo semestre 2010, attestandosi sui 4,3 miliardi di euro. In crescita a due cifre, il 12,4%, anche l’import che supera i 6,5 miliardi.

“Un dato confortante, in un momento di confusione e incertezza – spiega il presidente della Camera di Commercio Alessandro Bianchi – siamo quindi ottimisti sulle capacità di recupero dell’economia veronese. I maggiori problemi si riscontrano sui mercati interni che non su quelli stranieri. La domanda estera è forte e le nostre imprese sanno come approfittarne. Penso al vino. Le nostre aziende hanno venduto all’estero il 7,4% in più rispetto al primo semestre. Trecentotrenta milioni di euro che pesano per il 7,6% sul totale dell’export”.

I dati sul commercio estero nel primo semestre confermano anche la competitività del metalmeccanico scaligero sui mercati d’Oltralpe: in crescita del 16,8%, rispetto al primo semestre 2010, i macchinari, con 820,8 milioni di euro di export pesano per il 19% sulle vendite estere complessive. Se si considera anche la quarta voce per export, cioè la metallurgia,  che rappresenta il 10% dell’export, il peso sale al 29%.

Ottima performance anche per l’agroalimentare, il secondo settore per export, vi incide, infatti, per il 16,6%. Prodotti alimentari, bevande (cioè vino) e tabacco hanno registrato una crescita dei ricavi da estero del 12,4% attestandosi sui 718,5 milioni di euro. Il terzo comparto per export si conferma il fashion system, che pesa per un 15,5% sul dato complessivo. Nel primo semestre di quest’anno le vendite all’estero di prodotti tessili, di abbigliamento, pelli e accessori sono state pari a 673,2 milioni, in crescita del 16,1% rispetto al medesimo periodo del 2010.

Altro importante contributo all’export lo danno gomma-plastica, marmo e pietre. Rappresentano la quinta voce per export e pesano per l’8,5% sul totale complessivo con un export di 369 milioni in crescita dell’11%. Il solo marmo pesa per il 3,9% e hanno registrato un aumento dei ricavi esteri, 168,7 milioni, lievemente inferiore: l’8,2%. Contrazione pesante, invece, per i mezzi di trasporto, sesta voce per export (285,2 milioni), prima invece, per import (2,69 miliardi). La settima voce dell’export scaligero, l’agricoltura, che pesa per il 6% sul totale, rimane sostanzialmente sugli stessi livelli del primo semestre 2010, a 259,3 milioni, in aumento dell’1%.

“Il commercio con l’estero – commenta Bianchi – è una delle leve della distribuzione dalla quale non si può prescindere, indipendentemente dall’entità dell organizzazione. Operare con l’estero è difficile e richiede competenze che le pmi non sempre hanno, ma bisogna farlo questo salto di qualità. Le pmi possono contare sul sostegno efficace, delle loro associazioni di categoria e sul nostro pieno e completo appoggio. Abbiamo studiato i bandi per l’internazionalizzazione proprio per questo”.

La Camera di commercio, infatti, quest’anno ha nuovamente stanziato una parte delle risorse messe a bando (400mila euro) per il sostegno degli investimenti in internazionalizzazione realizzati da aggregazioni temporanee di imprese. Un modo per promuovere l’apertura all’estero, favorendo anche l’aggregazione tra pmi, perché possano raggiungere un peso contrattuale maggiore e contenere i costi.

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