rotate-mobile
Economia

L'Acri contro Cariverona: "Non siamo banchieri"

Coro di "no" alla volont della fondazione veronese di crescere nel Banco Popolare fino al 5%

La volontà di Fondazione Cariverona di portare la sua presenza all'interno del Banco Popolare dallo 0,5 per cento al 5 per cento sta letteralmente spaccando in due il mondo politico ed economico. Dopo l'apertura di ieri del sindaco di Verona Flavio Tosi, ricordiamo che palazzo Barbieri è socio della fondazione guidata dal Paolo Biasi, alla proposta dell'onorevole del Pd Gianni Dal Moro, si è scatenato un vero putiferio.

"Il ruolo delle fondazioni non è quello di fare i banchieri - ha tuonato oggi il presidente della fondazione Cariplo e dell'Acri, Giuseppe Guzzetti -, ma fare l'ente che persegue finalità sociali. I nostri investimenti sono funzionali ad avere risorse per queste finalità. Non conosco la documentazione che intercorre fra la Fondazione Cariverona e la nostra autorità di vigilanza - ha concluso Guzzetti -, ma so di ripetute richieste di riforme delle banche popolari che non sono andate da nessuna parte".

Contrario alla crescita della Fondazione veronese nel Banco anche l'Idv, che compatto ha fatto sapere di non condividere la volontà di Biasi: "Italia dei Valori contrasterà in tutti i modi una norma “ad bancam”, presentata sotto forma di emendamento al decreto Milleproproghe in discussione al Senato - hanno scritto, in una nota congiunta, il vice capogruppo dell’Idv alla Camera Antonio Borghesi ed Elio Lannutti, capogruppo del partito in Commissione Finanze al Senato.

A loro si è unito anche il segretario della Commissione Finanze della Camera Paolo Fogliardi, del Pd: "La proposta snaturerebbe l'impostazione originale delle fondazioni, nate con scopi distinti dagli istituti di credito. Inoltre, si aprirebbero di fatto le porte alle più svariate partecipazioni, anche straniere, al controllo dei nostri istituti di credito".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'Acri contro Cariverona: "Non siamo banchieri"

VeronaSera è in caricamento