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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Industrie in ripresa, occupazione ferma

In aumento produzione, esportazioni e fatturato, ma il problema della disoccupazione si acuisce

Il Nord Est sta recuperando. Ma lentamente. Il primo semestre 2010 sembra segnare un cambiamento di rotta per l'economia, dopo le sabbie mobili in cui si era arenata negli ultimi due anni. E questo si traduce in un rinnovato clima di fiducia tra gli imprenditori nordestini, che per il 36,3% prevedono un aumento della produzione nel secondo semestre 2010, per il 34.9% un aumento del fatturato e per il 22,3% un aumento degli ordinativi esteri.

Questa la fotografia che restituiscono i risultati dell'indagine "La Congiuntura del Nord-Est", presentata oggi nella sede di Confindustria Verona. Le note dolenti sono rappresentate dagli ordinativi interni. Il loro saldo, la differenza tra quanti ne hanno dichiarato un aumento e quanti ne hanno dichiarato una diminuzione, è di + 2,2%. E' la prima volta che questo dato torna positivo dal fallimento di Lehman Brothers, ma il sostanziale pareggio rivela che la domanda del mercato italiano è ancora a livelli molto bassi. Chi sta uscendo, e bene, dalla crisi sono le grandi industrie, che hanno mezzi e risorse per vendere all'estero. In quei mercati emergenti, in primis Cina e India, dove il denaro non ha mai smesso di girare e dove enormi masse di popolazione che si avviano ai beni di consumo industriali.

L'occupazione continua a rivelarsi il problema principale. In Veneto, infatti, l'occupazione è prevista stabile dal 74,6% degli imprenditori intervistati, in flessione dal 15,6%, mentre solamente il 10% prevede nuove assunzioni. Questo perché probabilmente non si raggiungeranno i livelli occupazionali precrisi. La produzione segue la domanda, e per ora la domanda che proviene dal mercato è depressa. In più le imprese dopo la tempesta stanno procedendo a reintegrare chi era in cassa integrazione, senza avere risorse per nuove assunzioni o investimenti sul futuro. Qualcuno necessariamente sarà tagliato fuori. E probabilmente verrà assorbito dal settore dei servizi alle persone (sanità) e del turismo, di cui si prevede l'espansione.

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