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Cinghiali e mancanza di manodopera, le proposte degli agricoltori a Tommasi

Il sindaco ha incontrato i presidenti di Coldiretti, Confagricoltura e Cia Verona, i quali hanno chiesto che sia mantenuta la Consulta dell’Agricoltura e che ci sia un referente del Comune per il settore agricolo

Una proposta per risolvere la mancanza di manodopera nel settore agricolo, così come in altri ambiti, con un progetto di inclusione dei lavoratori stranieri che prevede un supporto per trovare gli alloggi e l’inserimento scolastico dei figli; il mantenimento della Consulta dell’Agricoltura istituita con tutte le associazioni di categoria e gli enti che operano nel settore primario e la scelta condivisa di un referente dell'amministrazione comunale per il settore agricolo. Ma anche la gestione dell’emergenza della fauna selvatica come i cinghiali e il ruolo attivo degli agricoltori nella gestione del verde. Questi i temi principali affrontati ieri, 20 luglio, a Palazzo Barbieri durante l’incontro tra il sindaco di Verona Damiano Tommasi e i presidenti delle organizzazioni agricole veronesi Coldiretti, Confagricoltura e Cia Verona, rispettivamente Alex Vantini, Alberto De Togni e Andrea Lavagnoli.

«È stato un incontro molto produttivo - ha precisato Alex Vantini - Con il sindaco Tommasi abbiamo parlato di diverse questioni legate al settore agricolo: dal problema della fauna selvatica alla necessità di mantenere attiva la Consulta dell'agricoltura. Il comparto agricolo è particolarmente rilevante all’interno del Comune di Verona la cui superficie è occupata per il 60% dai campi: si tratta di 12mila ettari coltivati da oltre 1-200 imprese. Un altro tema che ci sta a cuore è quello dei mercati a chilometro zero: nel Comune di Verona sono dieci, oltre al mercato coperto nel quartiere Filippini che è stato aperto un anno fa e che sta riscuotendo ampio consenso da parte dei consumatori. Grazie alla presenza di questa attività, il quartiere sta riprendendo vitalità e anche per questo all'amministrazione comunale abbiamo evidenziato l'importanza di ampliarne gli spazi concedendo allo stesso tempo la possibilità di effettuare la somministrazione dei pasti».

«Al sindaco abbiamo fatto presente la necessità per tutto il comparto di avere un referente per il settore agricolo - ha sottolineato Alberto De Togni - poiché si tratta di un anello di congiunzione fondamentale per un confronto costante e diretto sulle materie che ci riguardano, soprattutto in una città come Verona che recita un ruolo importante nel mondo dell’agricoltura. Basti solo dire che il capoluogo scaligero è tra i più agricoli d’Italia e vanta ben 1.300 ettari nella Valpolicella doc, oltre a parecchia frutticoltura di pregio. Abbiamo anche evidenziato la necessità di continuare il tavolo di confronto su problematiche e progetti riguardanti il comparto, partito alla fine dello scorso anno, perché dopo oltre due anni di pandemia c’è la necessità di un forte rilancio dell’economia e di dare grande attenzione a temi cruciali per il territorio: dalla viabilità al Quadrante Europa, con Veronamercato che per gli agricoltori è di primaria importanza, al Consorzio Zai per quanto riguarda l’intermodalità».

«Abbiamo segnalato la necessità che l’insieme degli enti, di cui molti a partecipazione comunale, siano coinvolti direttamente per dar vita, unitamente alle organizzazioni di categoria, ad un’efficace governance - ha concluso Andrea Lavagnoli - Questo per l’importanza che rivestono nel coadiuvare l’agricoltura della nostra provincia nello sforzo di ammodernamento e competitività. Un altro aspetto che abbiamo sottoposto riguarda il problema dell’inarrestabile consumo di territorio agricolo, che è un fattore di sconvolgimento climatico e causa delle polveri sottili per la città di Verona. Chiediamo che si dia luogo ad efficaci compensazioni, accrescendo le superfici forestali, con l’impegno e il contributo degli agricoltori. Infine, riteniamo che sia necessario mantenere monitorato, apportando di volta in volta le risposte più efficaci, l’impatto dei cantieri sulla viabilità intra-aziendale agricola, a partire dalla Tav».

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