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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Cresce l'imprenditoria estera nella provincia, in calo quella italiana

I dati del Cesdoc parlano chiaro: nel veronese le persone straniere attive con cariche imprenditoriali sono 11.478 di cui il 76,31% composto da maschi ed il restante 23,69% da donne

Straniero sinonimo di successo, almeno per le aziende presenti in Veneto. Questa l’analisi del Cesdoc (Centro Studi dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia) che ha svolto una indagine sulle cariche imprenditoriali nelle province del Veneto.

Dai dati, che hanno messo a confronto il 1° semestre 2012 con lo stesso periodo dell’anno precedente, emerge come in regione l’imprenditoria straniera (titolari, soci, amministratori ed altre cariche) sia aumentata del +2,51%, rispetto ai colleghi italiani calati del – 1,54%.

Tra le province, Rovigo (+7,05%) e Venezia (+5,74%) sono quelle dove si registra la crescita più significativa. Un dato positivo confermato quasi dovunque,  ad eccezione di Belluno (-0,05%) e Vicenza (-0,88%).  Focalizzando l’attenzione sulla provincia di Verona, emerge come le persone straniere attive con cariche imprenditoriali sono 11.478 (su un totale provinciale di 142.027) di cui il 76,31% composto da maschi ed il restante 23,69% da donne.

I 7.023 titolari stranieri si occupano prevalentemente di costruzioni (46,85% del totale, con un dominio di romeni), commercio all’ingrosso e al dettaglio (25,07%, con una predominanza di marocchini) e attività manifatturiera (7,39%, con una maggioranza di cinesi).

Le persone attive straniere con carica imprenditoriale di socio sono invece 1.317 (su un totale provinciale di 27.687). I tre settori in cui sono maggiormente presenti: attività dei servizi di alloggio e ristorazione (30,98% del totale, con prevalenza di cinesi), commercio all’ingrosso e al dettaglio (20,88%, a maggioranza marocchina) e costruzioni (18%, con netto predominio romeno).

2.807 (su un totale provinciale di 48.302) invece gli amministratori stranieri, operativi in prevalenza nelle attività di commercio all'ingrosso (21,80% del totale, con una maggioranza dalla Germania), attività manifatturiere (14,89%, con maggioranza di cittadini dal Marocco), costruzioni (13,97%, con prevalenza romena).  

Per Massimo Miani, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Venezia : “Alla frenata delle aziende regionali condotte da management italiano, calate in regione del -1,54%, fa da contraltare una crescita di quelle amministrate, condotte e partecipate da stranieri che resistono meglio alle tempeste economico finanziarie degli ultimi tempi. La crisi economica indubbiamente stimola la creatività e gli imprenditori immigrati, spesso provenienti da contesti socio economici non facili riescono ad adattarsi meglio alle difficoltà, sopportando sacrifici che per i “locali” sembrano insormontabili. Questa congiuntura  dovrebbe spronare l’imprenditoria veneta a recuperare quello slancio che in passato ne ha determinato il successo”.  

Una lettura dell’indagine confermata da Massimo Da Re, coordinatore del Cesdoc:  “Nella nostra regione l’imprenditoria extra UE che rappresenta la maggioranza degli stranieri con il 75,31% del totale cresce (+2,72%) ad una velocità quasi doppia dei comunitari (+1,89% ). Il fenomeno dell’imprenditoria straniera rappresenta un vero toccasana economico-imprenditoriale per quei settori segnati dalle difficoltà di ricambio generazionale della popolazione autoctona”.  

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