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Economia

Il comparto del marmo ricerca nuovi mercati

Accordo tra Marmomac e Banco Popolare di Verona per intercettare operatori esteri

Sono ben 170 gli incontri b2b nell’agenda degli operatori russi, cinesi ed indiani (oltre quaranta), invitati tramite l’accordo Marmomacc - Banca Popolare di Verona per aprire nuovi mercati alle imprese del made in Italy. Si tratta dell'iniziativa “Incoming Foreign Buyers” avviata dall'istituto di credito in collaborazione con Veronafiere già lo scorso anno e replicata per questa 45ma edizione di Marmomacc, visto il successo della prima esperienza.

"Banca Popolare di Verona è da sempre interlocutore privilegiato del distretto del marmo veronese - commenta Giovanni Giroldi, direttore commerciale della Banca Popolare di Verona - con questa iniziativa vogliamo evidenziare come un istituto bancario, soprattutto in questo difficile momento, non possa essere solo di appoggio alle nostre imprese, ma debba essere anche propositivo. Il nostro Istituto da tempo promuove incontri con le aziende del settore lapideo e con l’iniziativa “Incoming Foreign Buyers”, Banca Popolare di Verona, conferma di essere non solo vicina e attenta alle imprese del proprio territorio ma anche elemento di stimolo e sviluppo per nuovi business.

"Marmomacc è anche un grande servizio d'assistenza all'incoming degli operatori da tutto il mondo - sottolinea il direttore di Veronafiere Giovanni Mantovani - e proprio per questo abbiamo concluso alcuni accordi di collaborazione con partner di primaria importanza, primi fra tutti quelli istituzionali, come Ice e Ministero per il Commercio Estero. Banca Popolare di Verona ha voluto rinnovare quest'anno, per la seconda edizione, il significativo accordo di collaborazione già sperimentato nel 2009 e questo ha permesso di portare alla manifestazione 40 buyer provenienti dai paesi dove il mercato si sta sviluppando rapidamente. Questo è un segnale forte da parte di Veronafiere e delle istituzioni che con Veronafiere operano, verso il territorio veronese".

Cinque dei buyer provengono dalla Russia: si tratta di interior designer specializzati in cucine d'alta gamma e importatori di materiale lavorato di alta qualità destinato alla finitura degli edifici. I tredici che arrivano dalla Cina sono soprattutto imprenditori proprietari di cave interessati alle più avanzate tecnologie per l'estrazione e la lavorazione della pietra. La delegazione indiana invece è equamente composta da architetti e designer alla ricerca di materiali di pregio finiti oltre che di nuove proposte progettuali e di imprenditori del settore estrattivo, interessati come i colleghi cinesi alle macchine prodotte dalle imprese italiane.

Del resto nei primi sei mesi di quest'anno l'esportazione italiana di macchine e tecnologie per la lavorazione della pietra ha avuto una impennata del 28,9% rispetto al 2009 passando da 312 a 402 milioni di euro, mentre l'esportazione di prodotti finiti è cresciuta del 6%. E la Cina, con gli altri paesi dell'area asiatica è uno dei principali mercati in espansione per il comparto: la domanda del colosso asiatico per le tecnologie del settore è esplosa segnando un + 79,4%. Le imprese incontrate dal gruppo degli operatori invitati da Banca Popolare di Verona, appartengono prevalentemente al distretto lapideo veronese.

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