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Economia

I buchi (finanziari) degli altri

Paesi come Portogallo e Grecia hanno debiti pubblici che "noi" pagheremo

La politica nostrana sta attraversando uno dei tanti momenti di avvitamento pre-elettorale su temi che appartengono alla casta. La multinazionale americana Alcoa e la multinazionale italiana Fiat provano a fare la voce grossa, ma per ora le reazioni del governo sembrano adeguate.

C'è da sperare che qualcuno pensi ai posti di lavoro veri e non a quelli sostenuti dal Governo, altrimenti tra un po' nessun governo potrà sostenere alcunché. Se guardiamo oltre i nostri confini nazionali, ma pochi si azzardano, scopriremo che gli altri stati dell'Europa se la passano peggio. Potremo non curarci di questo se ciò non comportasse ulteriori difficoltà per noi.

E' di questi giorni la notizia che le aste dei titoli portoghesi non sono andate a buon fine e che la Grecia, dopo aver elargito stipendi ricchi a tutti i greci, si trova in cattive acque, con un debito pubblico che in percentuale sul PIL ha abbondantemente superato quello italiano. Non possiamo dire “chi se ne frega”, perchè di pari passo con queste disgrazie altrui, ma in area euro, a noi italiani spettano le ricadute.

La ricaduta più immediata è relativa al cambio euro/dollaro che da un valore intorno a 1,50 è subito schizzato a valori inferiori a 1,4. Ciò produce, per effetto di automatismi, un'immediata ricaduta sul prezzo del petrolio. In sintesi, se gli altri fanno i buchi e non li tappano, noi (ma anche i francesi ed i tedeschi, ecc ) li paghiamo! C'è da meditare!

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