Home Restaurant Hotel risponde a Casartigiani «Non è concorrenza sleale»
Gaetano Campolo CEO, della piattaforma, risponde a Luca Luppi, presidente della sezione di Verona, che aveva criticato la proposta di legge nazionale: «Sta diffamando il settore»
«Il settore Home Restaurant è figlio della sharing economy, economia della condivisione, tanto voluta dalla Unione Europea quanto combattuta da lobbisti, come in questo caso, e politici. Già nelle ultime settimane abbiamo risposto su TGR di Rai 3 in Friuli per la scellerata ddl commercio promossa dall'assessore regionale al Turismo Sergio Bini, in cui metteva gli Home Restaurant, attività private, a paragone con esercizi pubblici. Oggi (mercoledì, ndr) tocca a Luca Luppi, presidente di Casartigiani Veneto che sta diffondendo fake news, addirittura inviando una lettera in Regione Veneto e lamentandosi del fatto che gli Home Restaurant sono concorrenza sleale».
Dopo le considerazioni di Casartigiani, arriva la replica di Home Restaurant Hotel srl, leader in Italia nel settore con oltre 700 Home Restaurant, ritenuti regolari dal parere del Ministero dell'Interno del 1 febbraio 2019, che la piattaforma ha ottenuto grazie al supporto dell'avvocato Giorgio Taormina.
«Il Ministero dell'Interno intende accogliere la nostra richiesta precisando che per svolgere Home Restaurant bisogna rispettare alcune regole tra cui, comunicare in questura per la propria attività, pratiche che sbriga la Home Restaurant Hotel srl per i propri associati, e l'occasionalita, cioè non più di tre aperture a settimana. E proprio nel 2017, grazie al Bollettino Antitrust, il Professore Pitruzzella ha sostenuto che il settore Home Restaurant non è concorrenza sleale bocciando la ddl home restaurant del 2017 in quanto limitatoria e discriminatoria nei confronti dei nuovi operatori».
Gaetano Campolo CEO della Home Restaurant Hotel srl, promotore della petizione su Change.org, che ha già raccolto più di 500 firme "Chiediamo una Legge per il settore Home Restaurant", punta il dito contro Luppi e Casartigiani, precisando: «Questo atteggiamento "selvaggio" non favorisce la crescita del settore come chiesto dalla UE e questo atteggiamento da parte dello lobby italiane è fuorviante e ci reca non pochi danni d'immagine», chiosa Campolo, che si dice pronto ad avviare azioni legali contro Casartigiani Veneto.
«Questo atteggiamento da parte di questi presidenti di vecchio stampa antieuropeisti, pone duri colpi ad un settore sicuramente molto vivace visto gli oltre 3 mila eventi organizzati grazie ad oltre 700 Home Restaurant, nostri associati nell'ultimo anno». Per questo motivo Campolo invita Luppi a cooperare «con la nostra associazione con il fine di denunciare il sommerso che si sta creando per via di alcuni siti web, come Gnammo o Cesarine, che si promuovono anche in Veneto come Home Restaurant senza rispettare le regole Antitrust e senza comunicare in questura, uniche regole da rispettare in assenza di legge e quindi di codice ATECO».
Il CEO di Home Restaurant Hotel srl poi conclude: «Chiediamo non solo al Governo Meloni di intervenire anche prima che presenteremo la petizione, ma di combattere questo cancro alimentato dal lobbista di turno e che ha come scopo quello di controllare i settori con l'aiuto di industriali che grazie alla possibilità di defiscalizzare i propri utili sostengono startup illegali come quelle precedentemente citate, creandoci forti rallentamenti nella crescita e mettendoci contro le istituzioni in cambio di voti e favori»