Sono terribilmente preoccupanti i dati diffusi da ISTAT che riguardano il tasso di disoccupazione fermo all'8,7% senza alcun segnale di ripresa, sotto di 1,2 punti sul 2009. Tasso di occupazione ai minimi con ul 56,9 % con un arretramento di un punto sul 2009. Ancora più tragica la situazione per i giovani per i quali il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a maggio è salito al 29,2% dal 29,1% di aprile. Si tratta del dato più elevato dall'inizio del 2004.

Anche le donne restano in grave difficoltà con l'occupazione femminile che diminuisce dello 0,4 per cento rispetto ad aprile e dell'1,2 per cento nei confronti di maggio 2009. Il tasso di occupazione femminile a maggio è stato pari al 46,0 per cento, con una riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto ad aprile e di 0,8 punti percentuali rispetto a maggio 2009. Il numero di donne disoccupate aumenta invece dello 0,3 per cento rispetto ad aprile e del 14 per cento rispetto a maggio 2009. Il tasso di disoccupazione femminile è pari al 10,1 per cento, in aumento rispetto ad aprile e rispetto al mese di maggio 2009 (+1,2 %).

Tutti dati, quelli diffusi, che indicano come la crisi sia ancora in pieno corso e come i soggetti storicamente più deboli restano quelli più a rischio di soffrire a causa di una situazione economica difficile ed una azione politica assolutamente inconcludente. La manovra finanziaria fatta solo di tagli sulla scuola, sulla ricerca, sulla sanità e sui serivizi non farà che mettere in ginocchio giovani, donne e pensionati. Il vero rischio è di ammazzare non solo la ripresa ma anche la speranza di ripartire. I tagli costringereanno gli enti locali ad una raffica di rincari di cui si inizia già ad intravvedere la presenza. L'unica vera soluzione sarebbe un sostegno ai redditi più bassi per cercare di rilanciare i consumi interni e far ripartire l'economia.