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Coldiretti, boom per il gelato a kmzero nelle zone rurali della provincia scaligera

Secondo l'associazione, in questo inizio di ripartenza le agrigelaterie con produzioni locali, situate negli aperti spazi della campagna, sono state tra le mete preferite dei veronesi

Esplode la voglia di gelato dopo il lockdown, con il boom dei consumi favorito dal grande caldo e dalla voglia di passeggere all’aria aperta.
È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’Italia detiene la leadership mondiale nella produzione di gelato artigianale sia nel numero di punti vendita che per fatturato. Secondo l'associazione dei coltivatori, nel veronese sono state molto apprezzate, anche nel fine settimana appena passato, le agrigelaterie con produzioni locali e gusti a kmzero, secondo i principi della stagionalità. Nella provincia scaligera i gelati si possono scegliere e consumare in campagna, in spazi aperti e immersi nella natura. È il caso dell’agrigelateria Manzati di Sona che produce il gelato grazie al latte quotidiano delle 30 mucche in stalla. Tra i gusti preferiti dei clienti quelli naturali al fior di latte, ricotta e fichi e nocciole. All’agrigelateria Corte Vittoria a Custoza tra i gusti più apprezzati ci sono quelli al sambuco, ai frutti di stagione come le fragole o fragoline di bosco e a breve melone e pesca. Qui ci sono circa 70 mucche in l’attenzione a garantire gelati e yogurt freschi.

«Il settore, nonostante le difficoltà della fase 2 sembra essere ripartito con decisione anche perché – sottolinea Daniele Salvagno, presidente di Coldiretti Verona – sono molti i cittadini che dopo un lungo periodo tra le mura domestiche hanno colto l’occasione per difendersi dal caldo con coni e coppette sia durante il fine settimana e anche durante la settimana per la pausa pranzo».

Il 94% degli italiani, precisa la Coldiretti, consuma abitualmente il gelato artigianale per il gusto e la bontà delle materie prime e la sensazione di refrigerio con quasi sette consumatori su dieci che preferiscono i coni alle coppette, secondo l’ultima indagine Fipe. I consumi di gelato degli italiani hanno superato i 6 chili a testa all’anno in Italia secondo stime della Coldiretti e ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici anche se, viene sottolineato, cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa” che incontrano le attese dei diverse target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o vegano. Nelle gelaterie presenti in Italia si stima che vengano utilizzati durante l’anno per la produzione ben 220 milioni di litri di latte, 64 milioni di chili di zuccheri, 21 milioni di chili di frutta fresca e 29 milioni di chili di altri prodotti con un evidente impatto positivo sulle imprese fornitrici. A sostenere i consumi è un 2020 che con una temperatura superiore di 1,41 gradi la media storica si classifica, fino ad ora, come il più caldo da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800 secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac- Cnr relativi al primo quadrimestre dell’anno.

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