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Frutteti veronesi colpiti dalle gelate: «Danni soprattutto alle albicocche»

«Quelle delle notti passate sono state gelate per irraggiamento notturno, vale a dire aria al suolo più fredda con bassa umidità e assenza di vento», ha spiegato il presidente di Cia - Agricoltori Italiani Verona, Andrea Lavagnoli

Dopo le rigide temperature dei giorni scorsi, arrivate anche a -5° nelle prime ore di alcune mattinate, gli imprenditori agricoli hanno iniziato a fare a conta dei danni causati dalle gelate che hanno colpito i frutteti veronesi. 

«Quelle delle notti passate sono state gelate per irraggiamento notturno, vale a dire aria al suolo più fredda con bassa umidità e assenza di vento – spiega Andrea Lavagnoli, presidente di Cia - Agricoltori Italiani Verona -. Questo tipo di gelata può danneggiare i frutteti dislocati nel terreno in modo non uniforme e addirittura all'interno dello stesso frutteto. Le colture più colpite dalle gelate tardive sono state le drupacee come ciliegi, peschi, susini, albicocche. I danni ci sono soprattutto per le albicocche, che sono fiorite prima, e sono ingenti, ma dovremo attendere i prossimi giorni e settimane per comprendere l'entità dei danni subiti dalle colture. Generalmente gli agricoltori per coprirsi dai danni dalle gelate tardive da tempo attivano assicurazioni multirischio. Ciò però non garantisce il ristoro dei danni per problemi legati alle valutazioni peritali all' aumento di costi in fase di raccolta, al costo del premio pagato al netto del contributo pubblico, la franchigia, il mancato rispetto della programmazione produttiva a fronte della domanda concordata. Trattandosi di drupacee, in molti casi non vengono assicurate in quanto non costituiscono per le aziende una coltura principale».

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